Regia di Jason Reitman vedi scheda film
Seppure risaputa, l'avventura è contagiosa proprio perché si giova di meccanismi, di cadenze e di moti di meraviglia che ormai non esistono più, se non, appunto, rievocati dall'oltretomba come fantasmi.
È un omaggio commosso e speciale (in forma di cinema, naturalmente) quello che Jason Reitman ha voluto tributare al padre Ivan e allo splendido immaginario da lui creato negli anni Ottanta con un film che seppe far sognare un'intera generazione di ragazzini, compreso lo stesso Jason (che visse quella magia da una postazione privilegiata, cioè sul set in compagnia dell'amato genitore e di una serie di attori che quasi diventarono zii acquisiti). Dopo più di tre decenni, i ruoli si invertono: il figlio dirige, il papà lo fiancheggia nelle riprese. E la magia, a suo modo, si ripresenta. Ma stavolta si accompagna a un groppo in gola: ignorare gli accadimenti di poco successivi (la morte di Reitman padre) risulta impossibile. Lo spettro di Harold Ramis è forse sempre stato un riflesso del suo. Una storta di spirito-guida che traghetta la fantasia in direzione del futuro. Ed è per questo che tirare in ballo definizioni adesso in voga come sequel, reboot o remake è in realtà soltanto svilente: seppure risaputa, l'avventura è contagiosa proprio perché si giova di meccanismi, di cadenze e di moti di meraviglia che ormai non esistono più, se non, appunto, rievocati dall'oltretomba come fantasmi. Gli adulti (Paul Rudd e Carrie Coon) sono funzionali, ma marginali: a contare sono i bimbi (Mckenna Grace è semplicemente straordinaria) e il potere della fanciullezza, anche nella sopraffina effettistica digitale old style (i mini-marinai di marshmellow, strepitosi). Non è un caso, infatti, che l'attesa rimpatriata delle vecchie glorie (Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson e Sigourney Weaver) sia meno decisiva del prevedibile, sebbene gradita e gradevole. Il regista di Ember – Il mistero della città di luce (Gil Kenan) è co-sceneggiatore con Reitman. Gozer il Gozeriano è Olivia Wilde.
Musiche di Rob Simonsen. In chiusura, immancabile la canzone di Ray Parker Jr.
Voto: 7 — BUON film
VISTO al CINEMA
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