Regia di Pino Mercanti e Giuseppe Zucca vedi scheda film
Turi, pur essendo fidanzato, seduce Mariastella; lo zio della ragazza lo aggredisce, ma ne viene ferito. Turi va in carcere e quando esce, quattro anni dopo, scopre che nel frattempo Mariastella lo ha reso padre.
Questa pellicola si inserisce a modo suo nel filone verista dell’epoca – tempi di neorealismo e di cinema ambientato nelle strade, fra (e con) la gente reale – proponendo un menu a base di melodramma in salsa sicula con poche idee originali, ma indubbiamente ben disposte sul copione e in scena. Dietro all’operazione ci sono due cineasti siciliani: Giuseppe Zucca, sceneggiatore dall’esperienza ultradecennale, e Pino Mercanti, dal curriculum meno corposo, ma destinato a ritagliarsi un posto dignitosissimo all’interno del circuito ‘di genere’ nostrano. Entrambi figurano sia come sceneggiatori (insieme a Natale Di Cristina, che è anche produttore dell’opera) che come registi, anche se per Zucca si tratta della prima e ultima esperienza in tal senso; è probabile che si sia limitato ad assistere sul set Mercanti, che d’altronde già aveva alle spalle un paio di lavori da regista. La storia è abbastanza complessa per un prodottino destinato al vasto pubblico e questo non è certo un guaio; colpiscono anche le psicologie piuttosto sviluppate dei personaggi, anche se nei dialoghi e nelle situazioni la retorica abbonda e i colpi di scena apparentemente drastici sono a tutti gli effetti quanto di maggiormente prevedibile. Fra gli attori: Amedeo Nazzari (una certezza in questo tipo di film), Mariella Lotti, Otello Toso, Carletto Sposito, Anna Silena, Umberto Spadaro, Margherita Bossi e Giovanni Grasso. 3,5/10.
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