Regia di Alex Huston Fischer, Eleanor Wilson vedi scheda film
Un'incruenta trappola per conigli.
Certo, i protagonisti middle-class dell’agrodolce commedia romantica di fantascienza “Save Yourselves!” [un astemio contraltare - dipende ovviamente da quale PdV si adotta, se quello umano o quello alieno - all’etilico “Grabbers” (Jon Wright & Kevin Lehane, 2012) e un tribol-pouffoso omaggio a “the Trouble with Tribbles”, il mitopoietico 15° ep. della 2ª stag. (1967-‘68) di “Star Trek: tOS”, mentre “Significant Other” (Dan Berk & Robert Olsen, 2022) può essere considerato una sua successiva versione horror-drammatica], questo carinissimo film d’esordio (in attesa del prossimo e forse ancor più strambo “Wicker”) del 2020 – aperto da “Andromeda” di Wyes Blood (Natalie Mering) e chiuso da “Chinatown” di Wild Nothing (Jack Tatum), con in mezzo "Tropic of Cancer" di Panda Bear (Noah Benjamin Lennox degli Animal Collective) – per la coppia artistica (e sentimentale) di sceneggiatori e registi composta da Alex Huston Fischer ed Eleanor Wilson, sono stupidi e inadeguati proprio come quelli di “Gæsterne” (letteralmente “Ospiti”, conosciuto con l’anglofono titolo internazionale di “Speak No Evil”; Christian Tafdrup, 2022) e di “the Curse” (Nathan Fielder & Benny Safdie, 2023-‘24), ma per lo meno sono consapevoli di esserlo e quindi risultano in larga parte simpaticadorabili [specialmente Sunita Mani (“Mr. Robot”, “GLOW”, “Servant 3”), ma pure John Reynolds (“Stranger Things 1”, “Horse Girl”, “YellowJackets 2”), via] e soprattutto, anche alla luce di ciò, ma non solo, è un lavoro che dialoga a distanza (ravvicinata) col coevo cinema, semplificandolo un po’, dell’Andy Siara di, in particolar modo, “Palm Springs” (Max Barbakow, 2020) ed anche di “the Resort” (Ben Sinclair - che qui, da trait d’union, è presente in un cameo -, Rania Attieh & Daniel Garcia e Ariel Kleiman, 2022). Fotografia di Matt Clegg, montaggio di Sofi Marshall e musiche di Andrew Orkin.
E poi sì, tornando a Star Trek & C., “Save Yourselves!” non è altro che il post-preambolo a “People Are Alike All Over”, il 25° ep. della 1ª stag. (1959-‘60) di “the Twilight Zone” e, ancora, a “the Cage”, il pilot (1965) di “Star Trek: tOS”, che sarà poi quasi interamente fagocitato, con una minima e sostanziale variazione sul finale, per la realizzazione “post-preventivamente aggiustatrice” di un doppio ep., l’11°/12°, “the Menagerie”, della 1ª stag. (1966-‘67), senza scordare i diversi omaggi effettuati da “the Simpsons” e “Futurama”: una trappola incruenta per conigli.
* * * ½/¾ - 7.25
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