Regia di Lee Isaac Chung vedi scheda film
Sebbene il tema dello sradicamento, tipico di tutte le emigrazioni in ogni epoca e latitudine, sia comunque rappresentato, il film in realtà si avvita troppo su se' stesso e non offre molto più che un ritratto stereotipato delle difficoltà di inserimento ed integrazione
Una famiglia coreana, emigrata negli anni '80 nella profonda campagna americana alla ricerca del proprio riscatto sociale ed economico, farà tuttavia i conti con una natura ostile ed una certa diffidenza dei locali, con tutte le prevedibili conseguenze del caso. Parallelamente (ed è questa forse la parte più interessante di un film sostanzialmente incolore) si svilupperà un rapporto altalenante tra la nonna coreana (appena giunta nella fattoria di famiglia) ed i piccoli nipoti, inizialmente diffidenti e via via più coinvolti da una figura decisamente sui generis. Gli elementi del disincanto dal sogno americano ci sono tutti, ma forse sono declinati un pò troppo didascalicamente non lasciando grande spazio nè alla fantasia nè all'inventiva di una sceneggiatura sostanzialmente povera. Riveste comunque un certo interesse osservare la difficoltà di tanti immigrati, in tutte le epoche ed in tutti i luoghi, nel conciliare riti e tradizioni del Paese di origine con quelli della nuova patria di adozione.
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