Regia di Lee Isaac Chung vedi scheda film
A dirigere Minari è Lee Isaac Chung, regista e sceneggiatore americano ma di origini coreane. Nato nel 1978 a Denver, è cresciuto in una piccola fattoria nelle campagne dell'Arkansas e ha frequentato la Yale University. Durante l'ultimo anno di studi, ha cambiato il suo proposito di frequentare una scuola di medicina per diventare regista: si è dunque iscritto all'University of Utah conseguendo il suo master nel 2004. Nel 2007 ha debuttato con Munyurangabo, il racconto dell'amicizia in Rwanda tra due giovani di etnia differente presentato in anteprima al Festival di Cannes con grande successo. Sono poi seguiti Lucky Life (portato tra l'altro al Festival di Torino) e Abigail Harm, rispettivamente un dramma familiare basato sul lavoro di Gerald Stern e una sorta di favola surreale ambientata a Manhattan.
Protagonista principale di Minari nei panni di Jacob è Steven Yeun, attore di origine coreana noto per la serie The Walking Dead e cugino acquisito del regista. "Nello scegliere di trasferirsi in Arkansas, Jacob va incontro a un rischio molto grosso", ha commentato Chung. "Si assume sulle spalle la decisione di portare la sua famiglia altrove, senza nemmeno chiedere il parere degli altri che inevitabilmente si ritroveranno sull'orlo del disastro. Si potrebbe facilmente condannare la sua scelta e giudicarlo velocemente in maniera negativa. Tuttavia, grazie all'interpretazione di Steven non possiamo non entrare in empatia con il personaggio, con l'intensità delle sue scelte e con la sua forza di volontà nel portare avanti un lavoro difficile".
Sebbene ammiri le aspirazioni e le speranze di Jacob, la moglie Monica non abbraccia facilmente la nuova vita in Arkansas, nel bel mezzo del nulla. Teme che l'isolamento della famiglia possa avere gravi ripercussioni e non capisce che direzione prenderanno la sua vita e il suo matrimonio. A portare in scena Monica è Yeri Han, apprezzata attrice sudcoreana al suo debutto in un film americano.
La coppia ha due figli, David e Anne, impersonati dagli esordienti Alan S. Kim e Noel Kate Cho. "Non è stato facile trovare chi interpretasse David", ha ricordato la direttrice del casting Julie Kim. "Sapevamo che chiunque vedesse il film avrebbe dovuto innamorarsi di David, cercando di capire come la sua vita sia stata capovolta e perdonando i suoi sbagli. Abbiamo cercato ovunque il giusto attore, dai corsi di catechismo alle scuole, fino a quando non abbiamo scovato Alan. Noel invece è stata scoperta grazie a un provino e si è dimostrata sin da subito la sorella maggiore di cui avevamo bisogno per David".
A portare scompiglio nella vita di tutti e, soprattutto in quella di David, è l'arrivo di nonna Soonja. Occupando la cameretta del piccolo, Soonja diventa per lui una sorta di incubo vivente arrivando al punto di considerarla una rivale. Nonna insolita, Soonja ha però molto in comune con il nipote: sono entrambi spiriti ribelli, vulnerabili fisicamente ed essenziali per la vitalità della famiglia. Soonja ha il volto di Yuh Jung Youn, leggendaria icona del cinema sudcoreano con alle spalle oltre 80 film in quasi 50 anni di carriera.
D'aiuto per la famiglia è infine la presenza del nuovo vicino Paul, un pentecostale la cui fede ha origine nel suo passato avvolto dal mistero. Dai metodi gentili (e modellato sulla reale figura di un uomo che ha lavorato per il padre di Chung), Paul è giocato dall'attore Will Patton, già diretto dal regista in Abigail Harm.