Regia di Miranda July vedi scheda film
Padre, madre e figlia adulta vagano per il quartiere tentando di rubacchiare denaro o compiere piccole truffe, in maniera da poter pagare gli arretrati dell’affitto. Nel frattempo dentro casa loro cola il sapone della lavanderia adiacente. Il terzetto incontra una ragazza e la invita a unirsi a loro.
Il nonsense, l’assurdo, il grottesco sono una forma artistica nobile e, presumibilmente, la più difficile che esista per un autore: occorre saper raccontare una storia, saperla smontare e abilmente rimontare seguendo binari parelleli della logica e psicologie laterali. Al contrario di tutto ciò, questo Kajillionaire (sottotitolo italiano adeguatamente frivolo e banale: La truffa è di famiglia) lascia gli spettatori stupiti per l’ottusità della trama e per le soluzioni infantili e del tutto convenzionali, prevedibili messe in atto dalla sceneggiatura della stessa regista, Miranda July. Chiunque ricordi il suo disastroso esordio nel lungometraggio, Me and you and everyone we know (2005), avrà già perfettamente compreso fino a che punto questa pellicola possa spingersi nell’annoiare, tanto che le aspettative dei primissimi minuti vengono sepolte nell’immediato da una spessa coltre di vacuità e amenità fini a sé stesse. Lo strano per lo strano (per il gusto di esserlo, studiato e proprio perciò inelegante e privo di attrattive): senza una vaga parvenza di sottotesto, entro breve i ‘perché’ dello spettatore diventano sbadigli, cadendo nel vuoto. Pretenzioso è l’aggettivo che definisce un’opera simile e la inchioda alle sue responsabilità. Peccato per il quartetto di interpreti, assolutamente dignitosi: Evan Rachel Wood, Debra Winger, Richard Jenkins e Gina Rodriguez. 1/10.
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