Regia di Miranda July vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 15 – ALICE NELLA CITTA' – MIGLIOR FILM
Una strampalata famiglia di imbroglioni, campa delle piccole, misere truffe che ognuno dei tre membri riesce ad escogitare per mantenere un livello di pura sussistenza, che consenta loro di pagare l'affitto dell'ufficio sgangherato e fuori norma in cui costoro hanno stabilito la propria dimora, devastato da una fuoriuscita di bolle di sapone provenienti dalla adiacente piccola fabbrica del proprietario dell'immobile, che abusivamente affitta loro l'ufficio.
Due genitori ormai maturi truffatori impenitenti, ed una figlia ventiseienne perfettamente integrata in questo schema di vita alla giornata con cui i coniugi hanno saputo crearsi una folle armonia familiare per molto versi invidiabile.
Nel bel mezzo di una ordinaria truffa ideata per riuscire a pagare la retta mensile di quello sgangherato locale che dà loro asilo, su un aereo, i due coniugi incrociano la loro balorda esistenza con quella di un'altra ragazza, più o meno coetanea della loro figlia, che, affascinata dalla bizzarra personalità della coppia, nonché nemmeno troppo segretamente attratta dalla bella ma un po' trascurata figlia dei due, si trasforma da vittima di un ennesimo raggiro, in complice fedele, decidendo di unirsi in pianta stabile a quell'originale trio di teneri disonesti, divenendo parte integrante della vita, anche affettiva, se non proprio sentimentale, della protagonista, crudelmente e non meno buffamente battezzata con lo strambo nome di Old Dolio, in onore di un clochard particolarmente legato ai genitori.
L'atteso ritorno in regia della stravagante e indipendentissima Miranda July, si consuma attraverso una stramba commedia indie incentrata su una famiglia di reietti che si è ritagliata una propria posizione ed un proprio status, specializzandosi in truffe poco meno che innocue, e comunque non lesive di particolarmente gravi effetti ai danni delle vittime dei loro piccoli raggiri.
Attraverso questa buffa storia di sopravvivenza ai margini, si scolpiscono alcuni caratteri di personaggi buffi e allo sbando, dotati ognuno di una propria dignità di fondo e di propri sentimenti definiti o in via di formazione.
Attraverso una tipica commedia folle in stile Sundance, il film della July si avvale di un cast di quattro attori straordinari e preziosi, tra i quali risulta davvero piacevole ritrovare la splendida Debra Winger, cappellona non meno della figlia, un po' zoppa ma indomita risolutrice di molti dei tranelli che la mente controversa di quel gruppo familiare è in grado di concepire.
La affianca il sempre inappuntabile e generoso Richard Jenkins, mentre nel ruolo della protagonista, si mette ancora una volta in evidenza per spigolosità ed eccentricità di rappresentazione, la ottima e perennemente inquieta Evan Rachel Wood, a cui fa contraltare, per dolcezza e fisicità diametralmente opposta ma perfettamente coerente, la burrosa e dolce Gina Rodriguez.
Non tutto fila liscio o senza inevitabili forzature, ma la commedia, per nulla sdolcinata o tendenziosa, finisce a suo modo per funzionare, (esilaranti i tentativi furtivi ma anche assai comici dei tre di sottrarsi alle gringie del sin troppo sentimentale padrone di casa) divenendo lo specchio semiserio di una classe sociale distrutta da una competizione economico-sociale logorante, alla lunga insopportabile, che predispone alla resa, o alla ricerca di alternative meno sfiancanti per assicurarsi il minimo di sussistenza. Una commedia eccentrica e spiritosa sugli ultimi ed i relitti indesiderati e reietti di una deriva economica che finisce, in questo contesto semiserio, per risultare stramba ed originale sino al suo per nulla consolatorio finale.
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