Trama
Lottando per offrire alle figlie una casa sicura e felice, Sandra decide di costruirne una da zero. Usando tutta la sua ingegnosità per trasformare il suo ambizioso sogno in realtà, troverà un'intera comunità pronta a darle una mano facendole recuperare fiducia in se stessa.
Approfondimento
LA VITA CHE VERRÀ: UNA CASA PER LE FIGLIE
Diretto da Phyllida Lloyd e sceneggiato da Clare Dunne e Malcolm Campbell, La vita che verrà racconta la storia di Sandra, una donna che dopo tanto tempo trova finalmente il coraggio di fuggire con le sue due figlie da un marito violento. In lotta contro una società che sembra non poterla proteggere e con l'obiettivo di creare un ambiente accogliente per le bambine, decide di costruire da sola una casa tutta per loro. Non tutto andrà bene ma durante l'impresa troverà la forza di ricostruire la sua vita e riscoprirà se stessa, anche grazie all'appoggio di un gruppo di persone disposte ad aiutarla e a darle sostegno. Per Sandra e le sue figlie la nuova vita che verrà per fortuna non sarà mai più come quella di prima.
Con la direzione della fotografia di Tom Comerford, le scenografie di Tamara Conboy, i costumi di Consolata Boyle e le musiche di Natalie Holt, La vita che verrà trae spunto da eventi realmente accaduti. Clare Dunne si trovava a New York quando ha concepito il nucleo centrale della sceneggiatura. L'attrice dublinese aveva appena siglato un accordo con un agente statunitense e stava facendo dei provini per alcuni ruoli in nuove serie televisive. Nel bel mezzo della sua fitta agenda, le ha telefonato una sua cara amica dall'Irlanda – una madre single con tre figli – e le ha annunciato che è rimasta senza casa. Le ha spiegato che nel giro di un mese il padrone di casa avrebbe reso esecutivo lo sfratto e i suoi genitori, disposti ad accoglierla, potrebbero offrirle solo una camera per sé e i suoi tre figli. Dunne è stata talmente sconvolta dalla notizia da non riuscire a concentrarsi sulla successiva audizione. "Io sto qui a New York, cercando di farmi conoscere, mentre la mia amica è praticamente senza un tetto", pensava tra sé e sé. "Ricordo di aver provato una grande rabbia e un profondo senso di frustrazione e di aver pensato 'Tutto, in questa situazione, è sbagliato'. I mutui e i prezzi esorbitanti delle case sono un miraggio". Nei giorni successivi, il pensiero della condizione dell'amica non l'ha mai abbandonata. Poi a un tratto un'idea l'ha folgorata. "E se una donna dicesse 'Mi trovo un pezzo di terra e mi costruisco una casa?'. In fondo si tratta solo di mattoni e di legno. Ho googlato 'case fai-da-te Irlanda' e ho scoperto un architetto irlandese, Dominic Stevens, che si è costruito una casa da solo a un prezzo accessibile. È così che tutto ha avuto inizio".
A rimanere particolarmente colpita dalla sceneggiatura al punto di volerne fare un film è stata la produttrice irlandese Sharon Horgan: "La vita che verrà parla di una giovane madre di nome Sandra prigioniera di una relazione violenta. Quando riesce ad uscirne e andarsene di casa, non ha un luogo dove stare e deve accontentarsi di una sistemazione temporanea: una stanza d'albergo. Malgrado il duro lavoro e i suoi innumerevoli sforzi, non riesce a modificare la sua situazione, quindi decide di prendere in mano il suo futuro e di costruirsi una casa. Come potete immaginare, non è un'impresa facile, anche quando hai un po' di denaro e il sostegno delle persone che ti circondano. È una storia difficile ma ricca di speranza. Sandra è in una posizione molto delicata, è riuscita a liberarsi di uno spaventoso rapporto distruttivo. Tuttavia, La vita che verrà non risulta una storia triste. La sua protagonista ha momenti di down e una serie di ostacoli da superare, ma ha una grande forza interiore. E le persone si fanno in quattro per aiutarla, malgrado non sia facile per lei accettare una mano. È una storia semplice, con una drammaturgia molto potente".
Il cast
A dirigere La vita che verrà è Phyllida Lloyd, regista e produttrice inglese. Nata nel 1957 a Bristol, Lloyd si è laureata alla Birmingham University nel 1979 prima di cominciare a lavorare per sezione dedicata ai film per la televisione della BBC. Dopo cinque anni, ha avuto la sua prima carica di direttrice… Vedi tutto
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Commenti (8) vedi tutti
Film che da una visione reale di una piaga sociale. Meraviglioso e commovente a tratti. DA VEDERE! Un film che ha qualcosa da dire finalmente.
leggi la recensione completa di Ggiorgio74Intenso, proletario, dalla parte delle donne, parecchio utopistico... insomma un film in stile Ken Loach (ed è un gran bel complimento). Voto: 4 stelle (2024)
commento di robynestaClare Dunne è magnifica in Her self bel film irlandese dalle forti emozioni. Il racconto del coraggio e della resilienza di una giovane donna che non si arrende Sandra.
leggi la recensione completa di claudio1959Il film non è da Oscar ma è fatto bene e tratta un tema di grande attualità. In Italia nel 2023 c'è stato un femminicidio ogni 3gg. Questa è la realtà delle cose, per questo con le "teste" che ci sono in giro, non ci si stupisce che il film e il suo argomento vengano liquidati come "retorici", "superficiali" o "noiosi". In realtà è un buon film.
commento di Greatmax54A parte che dopo 30'-40' ci si stanca già di quello che si guarda,poi viene anche da capire il motivo.Questo Film lo danno su "Rai 3" e quindi personalmente,ho risolto come mai non m'intrigava più.voto.4.
commento di chribio1Tutto molto superficiale e molto patetico.
commento di gruvierazTutto molto superficiale, e molto patetico.
commento di gruvierazNo, non è su questo film il commento, ma su tutti i film dello stesso genere che ormai hanno ammorbato anche i sassi. Si, gli uomini sono tutti dei violenti assassini/pedofili/stupratori. La retorica non avrà mai fine. Non a caso questo film è stato pluripremiato. Ma che novità.
commento di Sladkii