Regia di David Bruckner vedi scheda film
Film ben realizzato, sulla base di una stravolgente sceneggiatura che sembra trarre spunto da Final destination e L'uomo invisibile. Criptico, cerebrale, sulfureo: farà la gioia di chi, in un'opera "drammatica", cerca domande più che risposte.
Beth (Rebecca Hall) è in crisi per aver perso tragicamente il marito, morto suicida. Ma al dolore per la perdita si aggiunge l'angoscia di un'esperienza terrificante: scopre sul cellulare del defunto foto di altre donne simili a lei e una notte visita (forse solo in sogno) una casa specularmente identica alla sua, costruita dal coniuge sull'altro lato del lago in prossimità dell'abitazione, nella quale le sembra di vedere suo marito "vivo" intrattenersi con ragazze che le assomigliano. Più indaga sul passato dell'ex, più scopre aspetti sconosciuti e spaventosi sulla sua personalità.
David Bruckner è un brillante regista, come ha avuto modo di dimostrare con i suoi precedenti lavori, in particolare alcuni cortometraggi inseriti in horror collettivi tipo V/H/S (2012), Southbound (2015) e un paio di episodi della serie TV Creepshow (2019). Nella realizzazione dei lungometraggi ha dovuto invece scontrarsi con sceneggiature difficili e poco efficaci (The Signal e The ritual), esattamente come accade nel caso di questo criptico The night house. Film che, dopo una prima proiezione al "Sundance Film Festival" (gennaio 2020), a partire da giugno di quest'anno sta facendo il giro delle sale cinematografiche del mondo intero. Per ultimo uscirà anche in Spagna, Ungheria, Argentina e Italia. La complessità del racconto è data sostanzialmente dalla pigrizia dello sceneggiatore (Luke Piotrowski) che per l'occasione inserisce nel film molteplici elementi inquietanti (voodoo, casa infestata, allucinazioni, serial killer, specchi che riflettono non si sa bene quale realtà), senza che in conclusione gli stessi conducano a una chiara soluzione. La bambola trafitta che compare brevemente, ad esempio, non ha alcun senso né sviluppo nella logica della storia. Così come il libro sui labirinti di Caerdroia, una citazione inserita tanto per rendere più sconcertante l'esperienza vissuta dalla protagonista. Vicenda che non è limitata al piano personale e soggettivo di una vedova depressa, cioè Beth non è impazzita ma si trova per davvero al centro di eventi paranormali. Di che tipo non è dato nemmeno immaginare. Lo dimostrano i pareri contrastanti di chi lo ha visto (vedi recensioni sull'imdb), suddivisi tra sonore bocciature e inadatti punteggi massimi con lode.
The night house, tanto per essere chiari, potrebbe fortemente deludere chi si aspetta un horror. Non fa cioè ribrezzo, nel senso che non offre scene disgustose, né spicca per effetti speciali (quasi del tutto assenti). Ma l'incertezza alla base del testo (davvero al limite dell'ermetico) diventa paradossalmente un valore aggiunto grazie alla bella regia che, nonostante una fotografia mediocre specialmente nel primo tempo, riesce a dare spessore al personaggio di Beth, interpretato con profonda immedesimazione dalla brava Rebecca Hall. Senza entrare nello spoiler, diciamo che dopo aver subito un terribile incidente, Beth è sfuggita alla morte. Su questo spunto centrale (che ricorda inevitabilmente Final destination) si basano le successive azioni del coniuge. Anche se i momenti thriller sono causati da un uso spregiudicato della traccia sonora (non mancano le classiche esplosioni di volume audio, finalizzate a creare un reattivo jump-scare nervoso), Night house scorre stranamente veloce, senza annoiare e senza far rimpiangere il tempo speso nella visione. Per chiudere, è un film adatto a un ampio pubblico, che resterà certamente sconvolto dalla visione ma probabilmente non per la paura. Piuttosto per l'incertezza di quello a cui ha assistito giunto ai titoli di coda. Un divertimento assicurato, se visto in compagnia: ognuno avrà risposte (e domande) differenti da proporre agli altri. E nessuno potrà essere certo di avere capito il senso profondo del film, perché questo sembra essere sfuggito prima allo sceneggiatore, quindi allo stesso regista!
"Ecco, l'ermetismo è una cosa che abbiamo individuato, come un fattore un po' di fuga, nel senso che è facile fare l'ermetico, tanto ho capito io e tu no."
(Lucio Battisti)
F.P. 04/09/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 106') / Date del rilascio: Italia, 16/09/2021; Spagna, 17/09/2021; Argentina/Ungheria, 23/09/2021
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