Regia di Braden King vedi scheda film
TORINO FILM FESTIVAL 38 – CONCORSO TORINO 38
Un trentennedella meno identificabile grande provincia americana, sbarca il lunario come infermiere a domicilio, e collaboratore presso un centro per anziani.
Venuto in contatto con un suo vecchio compagno d'infanzia, rientrato in città dopo diverse poco piacevoli vicissitudini, l'uomo si convince a intraprendere un commercio clandestino di medicinali dagli stessi suoi pazienti, che poi a sua volta smercia ad una organizzazione di trafficanti, in grado di manipolare le sostanze per trarne sostanze stupefacenti con cui lucrare tramite un commercio clandestino.
Una situazione che finisce per incastrare il ragazzo, a sua volta preso da situazioni familiari un po' complicate, che vedono il ritorno a casa della madre, dopo che il ragazzo ha vissuto la propria adolescenza con la amorevole nonna,
Deciderà di dare una svolta alla sua vita virata verso l'illecito, divenendo informatore e collaboratore della polizia, per una azione volta a sventare quel commercio clandestino di sostanze risultate anche gravemente nocive per la salute.
Alla sua opera seconda, il regista Braden King ci costruisce un palcoscenico assai minuziosamente composto di una vita di provincia in cui i giovani, disillusi, senza un vero futuro dinanzi, si danno all'uso di stupefacenti, o trovano nel commercio clandestino degli stessi, una via per cercare una fortuna che invece appare irraggiungibile qualora organizzata con una attività onesta e del tutto lecita.
Lo studio dei rapporti familiari in crisi è ben scandito, gli attori, alcuni dei quali bene noti, impegnati in figure di contorno, ma non meno fondamentali alla storia (tra costoro riconosciamo la bella Stacy Martin, una rediviva Lili Taylor, la volitiva Tess Harper), ma la storia stenta a decollare veramente, priva di un ritmo ed un pathos che siano in grado di coinvolgere veramente lo spettatore, un po' perso da tutta una impostazione narrativa un po' inerte, o semplicemente poco efficace ad provocare, se non emozioni, almeno attimi di concreta presa emotiva.
E forse priva di un protagonista carismatico in grado di rendere veramente percepibile il contrasto emotivo che anima e condanna il poco sfaccettato e trascinante personaggio al centro della storia.
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