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Raffaello. Il giovane prodigio

Regia di Massimo Ferrari vedi scheda film

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La recensione su Raffaello. Il giovane prodigio

di gaiart
8 stelle

Belle le musiche, terribile la grafica e l'animazione che accompagna in certi punti il racconto a dimostrazione che l'eleganza non si impara e tantomeno la genialità nel disegno, l'armonia delle proporzioni e il gusto cromatico.

Nella Madonna del Cardellino (1506, Uffizi) di Raffaello si vede Gesù, un bambino paffuto, mollemente e rilassatamente adagiato di schiena nel blu cobalto della veste della madre, che lo accoglie tra le ginocchia forti, mentre appoggia il suo piccolo piedino destro sul dorso di quello più ampio della mamma, alla ricerca disperata di contatto fisico. Nel frattempo cola manina accarezza dolcemente un piccolo cardellino, (simbolo della passione di Cristo) condiviso con San Giovannino. 



La Madonna, a sua volta, lo tocca delicatamente con due dita appoggiate nella scapola, proteggendolo con amore e posando su di loro uno sguardo rassicurante.
 
L'abilità di Raffaello nel definire sguardi, trasmettere dolcezza, ispirare armonia è insuperabile e non paragonabile ad alcun artista rinascimentale. Basterebbe questo capolavoro per capire l’intelligenza, la sensibilità e tutto l’amore che è mancato a Raffaello, orfano di madre a soli 8 anni, per assorbire la sua capacità unica di colare amore in due dita di intonaco e trasferirlo così, naturalmente, al fruitore.
Questo film che è in uscita solo il 21 - 22 - 23 giugno per Nexo Digital, prodotto da Sky, svela come pochi sanno, il rapporto potente di Raffaello con le donne, le madri, le amanti e  le madonne che costellarono la sua breve vita di soli 37 anni.
Partendo proprio da quella mancanza primaria: la morte della madre che egli perse quando aveva solo 8 anni, si capisce come la sua sensibilità, eleganza e lo studio con enorme propensione all'ascolto dei grandi che lo precedettero a Firenze prima e a Roma poi: Leonardo e Michelangelo, si siano sviluppate fino a superare i due maestri poi.
Si perchè una base di dolore, unita a grande capacità di osservazione, a uno studio accuratissimo e propensione a grande elaborazione personale e inventiva hanno prodotto tutte le opere capolavoro che oggi conosciamo; rendendolo genio immenso, maestro di eleganza, innovatore incontrastato. 
Disegnatore eccelso, archeologo, esperto di scultura, architettura antica oltre che di pittura, era un vero connaisseur, appassionato della bellezza sublime e assoluta. E questo film che lo sbatte in faccia in una carrellata di potenti tonalità, quelle dei suoi lavori più belli; dalla villa di Agostino Chigi con tutto il suo amore sdoppiato tra il banchiere e la sua amata e lui, Raffaello e la sua Fornarina, la Galatea negli affreschi in Vaticano, fino agli intonaci ad Urbino come la Trasfigurazione della pinacoteca vaticana, la Velata di Pitti, o  la Madonna Sistina di Dresda.
Belle le musiche, terribile la grafica e l'animazione che accompagna in certi punti il racconto a dimostrazione che l'eleganza non si impara e tantomeno la genialità nel disegno, l'armonia delle proporzioni e il gusto cromatico.


 

 

 

 

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