Regia di Carlo Infascelli vedi scheda film
L’impossibile passione fra la contessina Clara e il bell’Andrea Valverde, tormentati dalla scoperta di essere fratelli, spinge lei a sposare il conte Rambaldi di Lampedusa e, pur non amandolo, ad avere con lui una figlia, Livia.
Questa è l’ultima delle sei pellicole dirette in poco più di un decennio (fra il 1963 e il 1974) da Carlo Infascelli, più noto nel nostro cinema nelle vesti di produttore e di sceneggiatore; anche in questo caso i crediti di testa gli attribuiscono un ruolo in fase di scrittura, insieme ad Adriano Bolzoni, Tatiana Pavoni e Gastone Ramazzotti, per un copione che prende spunto dall’omonimo romanzo di Carolina Invernizio. Già un quarto di secolo circa in precedenza (1951) Guido Brignone aveva riadattato il medesimo testo letterario; a essere onesti il lavoro di Infascelli è tutt’altro che disprezzabile, ma certo è anche un po’ troppo freddo o, come si direbbe in queste occasioni, ‘calligrafico’. L’emozione della pagina non si riversa insomma se non parzialmente sulla pellicola e non bastano le discrete interpretazioni di – fra gli altri – Silvia Dionisio, Peter Lee Lawrence, Riccardo Garrone, Orso Maria Guerrini, Karin Schubert, Luciano Pigozzi, Elsa Vazzoler e Alberto Farnese a fare di questo film una visione memorabile. Apprezzabile il lavoro di Riccardo Pallottini per la fotografia sbiadita e patinata, con azzeccato effetto retrò. 4/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta