Regia di Domiziano Cristopharo vedi scheda film
Una personale ed esplicita (per contenuti) rilettura del mito Jekyll & Hyde, trattata da Domiziano Cristopharo in maniera del tutto originale, in una ipotetica linea di continuità con l'opera d'esordio (House of flesh mannequins).
Henry Chagall (Claudio Zanelli) è un brillante scienziato, ossessionato da una pesante forma di impotenza. Con il supporto dell'assistente Hans (Giovanni la Gorga), Henry porta avanti esperimenti facendo uso di cadaveri, nel tentativo di risolvere il problema che lo tormenta. Nella frenetica necessità di testare una pozione, che dà esiti parzialmente positivi sui corpi dei defunti, Henry si inietta un siero sperimentale, senza immaginarne le conseguenze: muore ma il diavolo gli concede un'ulteriore possibilità, riportandolo in vita nelle vesti femminili di Eva (Roberta Gemma).
"Ho iniettato questo composto direttamente sui corpi cavernosi del pene; ne provocherà la vasodilatazione e quindi un maggior afflusso di sangue. L'erezione avverrà spontaneamente e dopo circa quindici minuti, senza l'ausilio di una stimolazione - né psicologica, né sessuale - e si manterrà per qualche ora." (Henry Chagall/Claudio Zanelli)
Hyde's secret nightmare: scena
Basandosi vagamente su un soggetto trattato per la prima volta da Roy Ward Baker nel 1971 (Barbara, il mostro di Londra), Cristopharo scrive una storia, poi sviluppata in sceneggiatura assieme al solidale Andrea Cavaletto [1], particolarmente complessa e stratificata. Solo apparentemente horror, genere al quale il regista dichiara di sentirsi in parte estraneo. Di fatto Hyde's secret nightmare, dedicato al compianto Joe D'Amato (1936 - 1999), gioca con gli stereotipi del genere facendo ricorso a un cast ibrido composto da protagonisti abitualmente presenti nei suoi lavori, nel quale agiscono - assieme ad attori simbolo del cinema di genere italiano (Venantino Venantini, 1930 - 2018) - anche celebrità dell'hard (Roberta Gemma, Andrea Autullo, Francesco Malcom). Mai come in questa circostanza si azzera il divario tra le due categorie, essendo particolarmente riuscita ad esempio l'interpretazione della Gemma, bella e sensuale controparte femminile di Hyde dal generico nome di primadonna, Eva. Cristopharo prosegue una personale e profonda logica narrativa, che si riallaccia in parte anche al debutto (La casa dei manichini di carne), arrivando persino a partecipare attivamente nelle scene del club privato, dove vengono messe in atto sequenze volutamente disturbanti con aghi che perforano capezzoli e lingue. Scene di sangue e sesso (anche esplicito: masturbazione, blowjob, cunnilingus e penetrazione) finiscono per essere necessarie e fondamentali alla sviluppo della trama che, in maniera del tutto autoriale, sconfina più volte dal genere per estendere il discorso dalla finzione alla realtà, con presa di posizione nètta in difesa delle minoranze, contro la violenza in generale e soprattutto nei confronti delle donne in particolare. Gli effetti speciali sono impressionanti (in particolar modo quelli che propongono mutilazioni genitali) e la cinematografia (opera dello stesso Cristopharo) è notevole, al pari della curata colonna sonora. Se durante la visione si ha la sensazione di perdersi per strada, ci si rende conto che è solo un'illusione: la sceneggiatura infatti funziona perfettamente, anche quando ci propone monologhi significativamente allusivi e importanti (sul sesso praticato nella terza età, sugli interessi economici delle industrie farmaceutiche e la loro connivenza - passata e dimenticata - con il nazismo). Ne esce un film manifesto, dalle condivisibili e difendibili posizioni politiche che sovrastano la struttura tipica dello slasher privo di contenuti o del (spesso) più banale cinema del terrore.
Hyde's secret nightmare: Roberta Gemma
Sono da segnalare anche i bei titoli di testa, realizzati con interessanti disegni, poi inseriti eccezionalmente anche nel film, sullo stile di "tavole a fumetti". Una continuità con il precedente lavoro (Bloody sin, 2011) che è anche un omaggio al periodo dell'indimenticabile comic tascabile "Oltretomba", destinato a proseguire con The transparent woman (2015), film di nuovo interpretato (e coprodotto) da Roberta Gemma. Hyde's secret nightmare è grande cinema che eleva il genere a uno stato superiore, realizzato con coraggio nonostante, a causa del contenuto, sia rimasto pressoché inedito in Italia. Dopo un passaggio al Fantafestival (edizione 2011) è uscito in dvd per la label "One 7 movies", ormai fuori catagolo da anni. Ne è in fase di realizzazione una director's cut che speriamo possa finalmente raggiungere un più ampio pubblico, in grado di apprezzarne oltre alla gradevole forma estetica, volutamente iconoclasta, anche e soprattutto il contenuto.
[1] Sceneggiatore di Dylan Dog dal 2010, ma non solo. All'opera anche per lungometraggi, solitamente al fianco di Domiziano Cristopharo dai tempi di P.O.E. Poetry of Eerie (2011), sino al recente Blue sunset (2021), nonché autore di romanzi per diverse case editrici dal 1998.
Hyde's secret nightmare: scena
Citazioni
"Vi è mai capitato di sbagliare qualcosa? Di provarci e non riuscire proprio a farcela, di convincervi che non ci riuscirete mai e poi mai? È quello che la psicologia chiama 'impotenza appresa'. Un ricercatore americano, contrario alle teorie dei comportamentisti, ha ideato un esperimento. Ha diviso una gabbia elettrificata in due parti e ci ha messo dentro degli scimpanzé. Ora, la parte A della gabbia viene elettrificata e subito gli scimpanzé imparano a saltare nella parte B. Ma se tutta la gabbia viene elettrificata, gli scimpanzé dopo aver provato a fuggire si accasciano per terra, con la sensazione d'impotenza. Se agli stessi scimpanzé si continua a far provare questa sensazione, apprendono a rinunciare. È per questo che si parla di 'impotenza appresa'. Il brutto è che la rinuncia avviene anche quando gli scimpanzé potrebbero far cessare la scossa. La stessa cosa, accade negli esseri umani. E la conclusione è soltanto una: credere di non potercela fare diventa una profezia che si auto-avvera. Alla fine il pessimismo è propio una forma di impotenza appresa e naturalmente la cura è soltanto una: l'ottimismo appreso."
"Le battaglie femministe del secolo scorso avrebbero dovuto far uscire le donne da questa terribile empasse e sbriciolare definitivamente la divisione tra donne per bene e donne di malaffare. In nome della parità uomo-donna, le donne hanno lottato duramente per rivendicare la possibilità di essere al tempo stesso mogli, madri e amanti. Come diceva uno slogan del 1968: 'Non più puttane, non più madonne, ma solo donne'."
Hyde's secret nightmare: Roberta Gemma
Curiosità
Attenzione alla pronuncia del titolo, Hyde's diventa AIDS. Un vero incubo che può essere contrastato, come suggerito più volte nel film, facendo uso di metodi contraccettivi.
Intervista al regista Domiziano Cristopharo e allo sceneggiatore Andrea Cavaletto
Domanda: Hyde's secret nightmare offre una personale rilettura del tema Jekyll & Hyde in chiave transgender. Avete in qualche modo tratto spunto da titoli precedenti (penso a Barbara, il mostro di Londra)?
DOMIZIANO CRISTOPHARO: "Barbara, il mostro di Londra è riconoscibile come tema trattato, ma a noi interessava piu affrontare il discorso di una donna che si sente intrappolata nel corpo di un uomo, infatti il problema erettivo di Henry è dovuto principalmente alla sua omosessualità."
ANDREA CAVALETTO: "Non so se Domiziano abbia pensato a 'Barbara, il mostro di Londra'. Quando mi ha contattato, mi ha parlato di questo suo progetto di fare una versione moderna in chiave transgender/ porn/ extreme del classico racconto dell'orrore di Robert Louis Stevenson, e ovviamente mi ha subito convinto. Sono entrato a progetto già avviato. Diciamo che ho preso in mano una sceneggiatura non completa e l'ho messa a posto, aggiungendo parecchi dialoghi e modificando/aggiustando alcune scene."
Domanda: la sceneggiatura del film è molto complessa, a causa dei moltissimi temi (non horror) trattati. Colpisce molto l'intenzione evidente, dietro al testo principale, di affrontare con giusta prospettiva l'emancipazione gay, la violenza dell'uomo sulle donne, il potere delle industrie farmaceutiche. Quanto di questo è frutto del soggetto e quanto invece è da attribuire allo sceneggiatore?
DOMIZIANO CRISTOPHARO: "Io e Andrea sviluppiamo tutto, e tutti i temi, assieme. la sceneggiatura è molto complessa sì, e nella versione integrale si potrà apprezzare meglio il lavoro divulgativo che c'era dietro quest'opera."
ANDREA CAVALETTO: "Tutti gli argomenti sociali che vengono trattati nel film erano già inseriti nel testo di Domiziano. Ho sviluppato i vari monologhi che dividono le scene in capitoli, documentandomi e raccogliendo quante più informazioni possibili insieme a lui."
Domanda: potete raccontarci qualche retroscena sul film? In particolare sulle impressionanti scene nel club, con Domiziano presente tra i performer. Gli aghi che trapassano i corpi sembrano farlo per davvero. Se sono effetti speciali, appaiono estremamente realistici.
DOMIZIANO CRISTOPHARO: "Sui retroscena, no. Non rivelo mai nulla, la magia del cinema consiste proprio in questo! Far sognare (o creare incubi), perché distruggere l'illusione?"
ANDREA CAVALETTO: "È passato parecchio tempo e, sinceramente, non ho molti aneddoti da raccontare. Anche perché il lavoro dello sceneggiatore non è poi così elettrizzante. Mi ricordo con piacere i dialoghi che ho scritto per il compianto Venantini, che ha recitato in modo spettacolare tanto da lasciarmi a bocca aperta durante la prima visione del film. E ricordo anche il divertimento nell'ideare le scene che si vedono nelle varie stanze all'interno del Night Club. In particolare, la performance (interpretata dallo stesso Domiziano) dell'uomo e della donna che si cuciono a vicenda, per rappresentare l'amore che, nel bene e nel male, ci lega tutti: ecco, quella è una delle mie scene preferite."
"La vita non è mai schematica, le cose non sono mai racchiudibili in categorie. Estasiarsi spiritualmente soltanto davanti a un'opera d'arte ed eccitarsi o scandalizzarsi soltanto davanti a una foto porno? No. Le parti possono, devono essere scambiate. Il piccolo Mishima (grande revisionista inconscio) non si eccitava di fronte a una riproduzione del San Sebastiano di Guido Reni? Così io raggiungo l'estasi sciamanica davanti a una pagina di Caballero del 1977."
(Tommaso Labranca)
TRAILER (video soggetto a limiti d'età)
F.P. 14/08/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 122'30")
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