Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Final Scream

di undying

4 stelle

Seconda regia dell'inglese Scott Jeffrey, che -dopo l'esaltante Bad nun- realizza un film a tematica snuff, purtroppo privo di spunti e totalmente derivativo.

L'aspirante attrice Kia (Kate Lister) si trova a recitare, avendo passato il casting, nel ruolo di Melissa sul set di un film horror, che presto diventa tragicamente reale. Il regista, infatti, esige il massimo realismo, tanto da arrivare a imprigionare gli attori per poi farli successivamente recitare, mettendo in scena omicidi girati dal vivo.

Dopo l'interessante opera d'esordio (Bad nun), Scott Jeffrey torna a produrre, scrivere e dirigere un horror. Sceglie una storia prevedibile, in buona parte debitrice ad Incredible violence (2018), film dal quale preleva l'idea di un regista intenzionato a girare un horror realistico. La differenza è che qui, gli ispirati artisti sono tre: oltre al regista, sono presenti l'operatore alla macchina e una donna, in ruolo di tecnico della fotografia. The final scream (molto apprezzato sull'imdb) è girato in massima economia, e proprio per questo appare di certo più "visceralmente" efficace, avvicinandosi al concetto di snuff. Per oltre un'ora non succede granché, sino a quando la protagonista si trova di fronte a tre ragazze imprigionate. Da quel punto si scatena l'inevitabile slasher, che conduce senza alcuno scossone e pochissime novità (l'omicida mima persino Leatherface), ad una conclusione catartica, tanto che l'urlo finale cui allude il titolo sarà proprio quello del regista.

Ben girato e interpretato ma completamente privo di spunti originali, costituisce un passo indietro rispetto al più convincente (e inquietante) Bad nun, film sul cui seguito (The watcher 2) è attualmente all'opera Jeffery. Lo aspettiamo al varco, un po' preoccupati circa l'attenzione che potrà riservare ai singoli titoli, data la marea di progetti in corso che comprendono Hellcat, Cupid, ClownDoll, Silent place e The gardener.