Regia di Owen Long vedi scheda film
Sulla falsariga di Possum, un horror d'esordio che tratta con garbo un tema decadente e romantico. Un protagonista maledetto, in via di redenzione, trascinato nell'abisso da una relazione incestuosa. Protagonista che è circondato da creature mostruose, indefinite, probabili emanazioni di uno stato psicologico di inarrestabile fibrillazione mentale.
Marcus (Trevor Long) conduce un'esistenza al limite e sempre più depravata con il passare del tempo. Per cercare di contenere lo stato di degenerazione cui sta andando incontro, decide di isolarsi in New England, rifugiandosi nella casa di famiglia. Dato che il fratello Michael deve partire per qualche giorno, cercando di recuperare un rapporto in crisi con la moglie, Marcus ospita i nipoti Spencer e Lily. Quando Lily, ormai adolescente, dimostra un affetto particolare per lo zio, Marcus, già provato a causa dei potenti psicofarmaci che è costretto ad assumere, cade in uno stato delirante.
Strano esordio in regia, quello di Owen Long, anche autore di un soggetto in forte debito con certo cinema di Polanski, David Lynch e -soprattutto- Matthew Holness. È da quest'ultimo (regista di Possum) infatti che sembra essere stato particolarmente influenzato, nella messa in scena di una follia che si estende dal protagonista verso l'esterno, con la manifestazione di creature indistine, sfuggenti, tentacolari, quasi simili a enormi ragni. Creature astratte, sorta di "tulpa" metafisici che avvolgono i personaggi dormienti o che fanno fugaci comparse ai bordi dello schermo. È evidente che non si tratta di mostri reali, che sono emanazioni di uno stato psicologico gravosamente in declino. Seeds è un film molto elegante, a cominciare da una regia che opera spesso con stacchi frenetici, alternandoli con lunghe e silenziose sequenze avvolte in un clima di mistero e di attesa.
Owen ci propone (raramente) queste escrescenze mentali mai in campo lungo, e neppure viste nella loro interezza, ma solo sottoforma di viscide e occulte diramazioni (ora zampe, ora tentacoli) creando un clima angosciante di imminente orrore (che mai deflagra veramente). La funzione di queste entità volubili, mutevoli ed estrose -dalla vaga figura di aracnide- è dunque puramente allusiva. Queste "parti" di una mostruosità indefinita non lasciano tracce, non graffiano, non sono visibili ad altre persone, e forse nemmeno appaiono agli occhi di Marcus. L'unica prova fisica della loro esistenza potrebbe essere data da un inquietante rumore, un borborigmo quasi subliminale, che però è invece solo un suono che rimbalza nel cervello indebolito di Marcus. Più probabile invece la loro funzione di aberrante psicopompo, dato il traguardo (l'aldilà) destinato anzitempo allo sventurato protagonista. Un perdente nato, cresciuto nel peccato (sintetizzato in un incipit velocissimo ma chiaro) e consapevole di essere maledetto, nonostante un vano tentativo di recupero. Marcus rifiuta infatti più volte le avances della nipote, anche se ne subisce inevitabilmente gli effetti a livello morale, precipitando poi proprio per questo, definitivamente, nel baratro della follia. Molto poco apprezzato (stando all'imdb), è invece un film ben costruito, destinato ad un'ampia platea di pubblico proprio per il registro drammatico, che prevale su quello di genere horror. Probabilmente verrà rivalutato negli anni a seguire, per via di un tema universale (che si riduce ad una storia d'amore impossibile), trattato con uno stile delicato e romantico al tempo stesso, pertanto inadatto ai nostri tempi dove in prevalenza dilaga il torture porn, declinato in chiave teenagers e spesso fine a se stesso. E sarebbe poi un peccato dimenticare di rendere merito alla perfetta interpretazione di Trevor Long, accostabile -per espressioni, sguardi allucinati e posture squilibrate- a quella del magistrale Sean Harris nel già citato Possum.
"Non chiederti perché la gente diventa pazza, chiediti perché non lo diventa. Davanti a tutto quello che possiamo perdere in un giorno, in un istante, è meglio chiedersi che cos’è che ti fa restare intero." (Meredith Grey)
F.P. 05/12/2019 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 91'38")
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