Opera d'addio per Jean Rollin. Un film teatrale, di difficoltosa interpretazione per quanto volutamente ambiguo. Un dramma che prosegue sul piano dell'allusione (e dell'illusione) riprendendo in parte un clima cimiteriale già enigmaticamente trattato nel precedente La nuit des horloges.
Atto I°
A causa di un sortilegio praticato da Euriale (Sabine Lenoël), Medusa (Simone Rollin) ha perso la memoria. Frequenta come un automa i posti conosciuti, fino a raggiungere il teatro del Grand Guignol dove incontra entrambe le sorelle (oltre a Euriale è presente Steno) che si nutrono di teschi frantumandoli. Medusa riesce a pietrificare con lo sguardo… leggi tutto
Atto I°
A causa di un sortilegio praticato da Euriale (Sabine Lenoël), Medusa (Simone Rollin) ha perso la memoria. Frequenta come un automa i posti conosciuti, fino a raggiungere il teatro del Grand Guignol dove incontra entrambe le sorelle (oltre a Euriale è presente Steno) che si nutrono di teschi frantumandoli. Medusa riesce a pietrificare con lo sguardo…
Castelli decadenti, cimiteri inviolabili, cripte silenziose, spiagge deserte, paesaggi autunnali, versi di animali notturni, temporali insistenti, tramonti interminabili. Sono tutti elementi, minimi comuni…
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Opera d'addio per Jean Rollin. Un film teatrale, di difficoltosa interpretazione per quanto volutamente ambiguo. Un dramma che prosegue sul piano dell'allusione (e dell'illusione) riprendendo in parte un clima cimiteriale già enigmaticamente trattato nel precedente La nuit des horloges.
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