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Atelophobia

Regia di Joe Lujan vedi scheda film

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La recensione su Atelophobia

di undying
5 stelle

Opera visionaria ed inquietante, frutto del lavoro di un regista in parte escluso dal sistema distributivo. Realizzato nel 2015, premiato dopo una veloce apparizione a festival del settore, è rimasto inedito per poi apparire solo recentemente in streaming su Amazon. Nel frattempo ne è stato girato il sequel ed è produzione il terzo capitolo.


locandina

Atelophobia (2015): locandina

 

Meredith (Corey Taylor) tenta in tutti i modi di rendersi amichevole nei confronti dei coetanei, ma finisce sempre per essere schernita soprattutto da un gruppo di belle ragazze, partecipanti a vari concorsi di bellezza. Anche raggiunta la maggiore età la situazione non cambia, ma Meredith -rancorosa per gli atti di bullismo subìti in passato- decide di vendicarsi a suo modo. Con l'aiuto di due complici, cattura cinque amiche, imprigionandole in un tetro fabbricato per poi mutilarle senza sosta, sino alla sanguinosa vendetta finale.

 

scena

Atelophobia (2015): scena

 

Atelophobia: dal greco atelès e phóbos, ovvero congiunzione dei termini "imperfetto", "incompleto" e "paura". Un disturbo ansioso che coinvolge chi si ritiene inadeguato, inferiore agli altri e dunque arriva al punto di avere timore a compiere certe azioni o pronunciare determinate parole. Nel caso specifico, questa fobia è dovuta alle continue vessazioni cui è soggetta la "robusta" protagonista, solo perché esteticamente inferiore alle coetanee. L'idea alla base del film è interessante, e in generale Joe Lujan (regista e sceneggiatore) dimostra una certa predisposizione alle realizzazione di immagini visionarie e psichedeliche. Tanto che il film appare quasi come un lungo videoclip, con uso ripetuto di filtri, dalle sequenze che variano in velocità (accelerate, rallentate e sospese) e per gradazione cromatica (dal bianco e nero a colori accesi e contrastanti). Tecnicamente dunque Atelophobia si presenta piuttosto bene. D'altra parte Lujan ha una certa esperienza, avendo per oltre cinque anni lavorato su cortometraggi e almeno sei film horror inediti (It follow me, It follow me too, Maldicion, Cruens winter, The killer Monroes e Afflict).

 

scena

Atelophobia (2015): scena

 

Con Atelophobia, Lujan non solo inizia un ciclo (attualmente composto da due seguiti, uno del 2018 e uno in lavorazione) ma si confronta con le serie horror cinematografiche (parallelamente lavora infatti su Rust, anch'essa giunta al terzo capitolo). Per inciso: questo prodotto non è un film riuscito pienamente, anche se ha ricevuto diversi riconoscimenti (più che altro, premianti il trailer e la confezione) come testimonia il fatto che dal 2015 è rimasto in stand by sino ad ottobre del 2019, quando è apparso al pubblico -per la prima volta- in streaming su Amazon. Come anticipato, ci troviamo di fronte ad un oggetto di difficile valutazione: da un lato una confezione curata e l'attenzione al dettaglio, dall'altro una sceneggiatura poco elaborata, che si perde in momenti di estrema violenza (amputazioni cui vanno incontro le cinque ragazze, che riguardano occhi, mani, lingua e viso). Momenti spesso girati in maniera banale e senza effetti speciali (i tagli e le recisioni avvengono fuori campo). Il realismo, poi, non è qui di casa: i due complici di Meredith (tra cui un nano) vestono in latex e le coreografie delle torture sono immerse in un ambiente onirico, con colori fluttuanti e abiti variopinti fatti indossare alle vittime. Quel che resta è un film piuttosto deprimente, con eccessi di grida e suppliche strazianti, e una debolezza di fondo che si accentua con le interpretazioni inadeguate (ad iniziare proprio dalla poco convincente Corey Taylor). Tutto ciò non è però sufficiente a giustificare l'iniqua presa di posizione adottata dal sistema di distribuzione nei confronti di Lujan, regista tutto sommato nella media e con in curriculum una lunga fila di titoli -tuttora sospesi nel limbo dell'invisibilità- che scuotono certo interesse nei confronti dell'appassionato di film horror.

 

scena

Atelophobia (2015): scena

 

"Si prova una vergogna tremenda ad essere vittima di bullismo, perché ad un certo punto cominci a pensare che ci sia un motivo per cui sei stato preso di mira." (Matt Reves)

 

 

F.P. 18/12/2019 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 84'52")

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