Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Henry Caul e' un investigatore privato che lavora nell'ambito delle intercettazioni. Persona tecnicamente molto preparata, ha una notevole inventiva ed e' estremamente paziente nell'ascolto dei nastri. In un'occasione, si trova a dover scattare foto e registrare conversazioni di una coppia di amanti, su incarico del marito di lei, a capo di una grande azienda. Portata a termine la complessa operazione di intercettazione, il protagonista, solitamente disinteressato al contenuto dei dialoghi, inizia ad ascoltare ossessivamente frammenti di conversazione, comprendendo che i due amanti sono prossimi a correre un grave pericolo. Tale sensazione e' amplificata dal clima di velata minaccia che lo avvolge nel momento in cui interagisce con il committente o un suo collaboratore. Immaginando la fine tragica dei due, dapprima tenta di ritardare la consegna del suo lavoro, che pero' gli viene sottratto con l'inganno; successivamente, fa in modo di trovarsi nel luogo in cui dovrebbe compiersi la tragedia. L'evento effettivamente si verifica, ma i ruoli dei personaggi non sono quelli che il protagonista aveva previsto; a causa di cio', lo stesso si trova a dover vivere sotto costante minaccia. Bravi il regista e Gene Hackman rispettivamente nel caratterizzare ed interpretare Caul. Egli, in grado di entrare nelle vite degli altri, e' estremamente geloso della propria privacy; riservatissimo circa le proprie emozioni, che a tratti sembra non provare, mantiene tale freddezza e distacco anche rispetto le informazioni che acquisisce lavorando. L'incrinazione di tale rigore e' conseguente al costante riascolto delle frasi dei due amanti. Il protagonista sembra comprendere la portata delle emozioni che trasmettono, le quali enfatizzano l'umanita' delle persone. Anche confrontandosi con i suoi colleghi - che sembrano gareggiare tra loro nel conseguire successi lavorativi disinteressandosi delle conseguenze, anche gravi, del loro operato - comprende l'importanza del proprio ruolo e la responsabilita' che lo lega alla sorte dell'uomo e della donna di cui ha ascoltato le conversazioni. Decide pertanto di agire, non e' ben chiaro se impedendo o documentando il fatto di sangue che si e' prefigurato, ma rimane spiazzato - e, con esso, anche lo spettatore - nell'apprendere che l'immaginario "carnefice" e' in realta' una vittima. Essendo il suo coinvolgimento evidente anche agli autori della macchinazione - i quali contavano sull'"amoralita'" del protagonista - Caul e' informato che sara' sorvegliato. Sapendo che la sua privacy e' definitivamente compromessa, l'investigatore, sconfitto perche' dimostratosi "umano" in un mondo di persone avide e prive di morale, cede alla follia e devasta l'interno della sua abitazione alla ricerca degli strumenti con il quale e' spiato. Ben ricostruite le ambientazioni, con il loro corredo di strumenti di registrazione non piu' attuali, ma in grado di trasmettere sensazioni di inquietitudine. Microfoni camuffati, telecamere invisibili, che seguono instancabili i passi delle persone, "fissandone" le vite su bobine e bobine di pellicola. La tensione e' poi aumentata dal mistero circa la necessita' delle intercettazioni e dalla sensazione di tragedia imminente. Nonostante la semplicita' della trama, l'opera e' ben realizzata sotto ogni punto di vista. Un personaggio tratteggiato in modo peculiare ed approfondito, un'atmosfera torbida, un finale imprevedibile e spiazzante, la trattazione di temi sempre attuali, mi hanno fatto apprezzare molto l'opera.
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