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La conversazione

Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La conversazione

di jonas
8 stelle

Si comincia con quello che sembra solo il lavoro di routine di un investigatore privato, il pedinamento di una coppia d’amanti su incarico del marito di lei; ma basta che dalle registrazioni dei loro discorsi emerga una frase (“ci ammazza, se glie ne diamo l’occasione”) per stimolare i sensi di colpa di Harry Caul, che già sente pesare sulla coscienza tre morti: la storia rischia di ripetersi? La vicenda si sviluppa in un modo passibile di spiegazione razionale, ma il fatto è che da un certo punto in poi non siamo più sicuri di nulla di ciò che percepiamo attraverso il punto di vista di Harry: un personaggio sociopatico, che non vuole o non sa avere rapporti normali con le persone (esemplare l’unica scena con Teri Garr, relegata in una garçonniere e tenuta all’oscuro di tutto) e si è ridotto a essere un orecchio che ascolta per conto altrui. Il film interpreta benissimo il clima di paranoia dell’America post Watergate, ma non si appiattisce sull’attualità: a rivederlo oggi può anche essere letto come una parabola cupamente profetica sull’uomo prigioniero di una tecnologia sempre più sofisticata. Grande finale, che mette in contrasto due interni: la stanza di un motel perfettamente ordinata, dove (forse) è stato commesso un omicidio, e un appartamento fatto a pezzi, dove Harry si è chiuso a suonare il sassofono per non uscirne mai più.

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