Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Ha tutta l'aria di un incubo urbano questo capolavoro di Francis Ford Coppola.
Il protagonista è Harry Caul (interpretato da un intenso, incisivo e misurato Gene Hackman), che dà vita ad un personaggio introverso, tormentato, insicuro e misterioso, degno del Travis Bickle di "Taxi driver". E' un personaggio che intercetta le conversazioni per operatori privati e per lo stato ed è talmente preso dal suo lavoro che teme di rilevare ogni fatto personale ad i suoi amici od alle sue donne per paura di essere anche lui "intercettato". E' anche un personaggio religioso che intraprende la strada della redenzione quando si rende conto che il suo lavoro può fare del male a qualcuno.
Così il regista c'introduce abilmente nell'inferno privato di Caul, dove la suspense non è data da sparatorie o inseguimenti, ma da rumori sospetti, da sguardi sbiechi, da occhiate furbe, da bisbigli o da strane conversazioni, che incollano lo spettatore allo schermo dall'inizio alla fine. Coppola riduce altresì al minimo i dialoghi, poiché il malessere di Caul (che è quella dell'uomo occidentale medio spaesato da questa società in evoluzione e che ha intrapreso un serio esame di coscienza sulla sua vita) lo si può intuire attraverso i suoi occhi bassi e le sue espressioni sofferte.
Il regista critica così la società invasa e dominata dalla tecnologia, che distrugge la vita privata e ci pone in uno stato di paranoia continuo, come se fossimo costantemente monitorati da un "Grande fratello". Per fare risaltare ciò utilizza una colonna sonora densa di disturbi vocali e di "rumori tecnici". Ed è per questo che oggi questo film si può ritenere straordinariamente attuale.
Il finale sconcertante è di una straordinaria genialità e fa pensare che chi osserva Harry Caul, non è altri che lo sguardo cinico e divertito di Francis Ford Coppola.
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:3 impegno:3 tensione:3
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