La recensione su Sei minuti a mezzanotte

di alan smithee

5 stelle

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Nell'estate del 1939, alcune diligenti allieve appartenenti alle più facoltose famiglie tedesche, vengono mandate a terminare l'anno scolastico presso una prestigiosa scuola inglese di una località affacciata sul mare, allo scopo formale di apprendere alla perfezione la lingua del luogo, ma, come si scoprirà, per rendersi artefici ed ambasciatrici di un progetto espansionistico che la allora ambizioso progetto nazionalsocialista portava avanti, inculcando loro poco per volta, all'insaputa della anziana rettrice della scuola, ben precise regole sulle distinzioni tra ciò che è bene e ciò che va estirpato, anche e soprattutto in termini razziali.

Un agente segreto inglese, venuto a conoscenza del progetto, viene eliminato, e sostituito poco dopo da uno nuovo, che, nelle false vesti di professore, si insinua in quell'ambiente apparentemente armonioso tutto dedito all'istruzione e alla preservazione del proprio spirito e fisico, riuscirà a scoprire chi si cela tra i fautori dell'implacabile piano, cercando con tutte le sue forze di farlo saltare, senza tuttavia arrecare danni irreparabili alle giovani anime presenti in loco, vittime innocenti di una assuefazione di massa perpetrata allo scopo di convertirle a quella rigorosa e spregevole nuova forma di pensiero avente al centro la superiorità pretesa della razza ariana.

A dirigere il discreto thriller dalle efficaci ambientazioni Sei minuti a mezzanotte, troviamo l'attore e regista di serials Andy Goddard, che fa del suo meglio per rendere accattivante il lato più concitato della vicenda, decisamente ambientata con estrema cura e verosimiglianza, anche laddove poi la storia rimanga un po' vittima di ricatti emotivi protratti in modo sin fastidioso ed enfatico nella descrizione dell'opera di ammaliamento esercitata dalla giovane insegnante (Carla Juri) ai danni delle volenterose ed obbedienti scolare.

Nel cast si nota un Eddie Izzard, insolitamente e forse con un certo affanno qui nei panni del protagonista, il doppiogiochista James D'Arcy, un simpatico Jim Broadbent nei panni di un autista di bus dal cuore d'oro, e la sempre fondamentale Judi Dench, qui nei panni di una amorevole, ma anche tenace anziana Miss Rocholl, direttrice della rinomata scuola privata presso cui vengono accolte le alunne tedesche.

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