Regia di Florian Zeller vedi scheda film
L'ottantenne londinese Anthony (Hopkins) rifiuta qualsiasi badante gli venga proposta dalla figlia (Colman), è ossessionato dall'eventualità che qualcuno possa rubargli l'orologio o appropriarsi del suo appartamento e si mostra aggressivo e irritante con chiunque gli capiti a tiro. Ma la sua mente comincia a confonderlo e i riferimenti ai punti saldi della sua vita a vacillare.
Al suo esordio dietro la macchina da presa, Florian Zeller traduce il suo romanzo, scritto a quattro mani con Christopher Hampton, con un linguaggio estetico e narrativo assai raffinato, in cui i fantasmi della mente del protagonista sono tradotti sullo schermo per sottrazione e sostituzione progressiva: l'orologio, i quadri, le figure familiari. Ne esce un film complesso che sta tra Images, La donna dai tre volti, L'uomo senza passato, Mulholland drive, Memento, Amour e La nona porta, affidato all'ennesima prova superlativa di Anthony Hopkins. Lui e i suoi comprimari dimostrano, ancora una volta, che - quando si tratta di recitare - se sullo schermo o sul palcoscenico ci sono gli inglesi non ce n'è per nessuno.
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