Regia di Florian Zeller vedi scheda film
Caspita, proprio un bel film.
Wow che bel film. E’ chiara la derivazione teatrale di questa opera, scopro poi che lo stesso regista e sceneggiatore è colui che l’ha portato in precedenza a teatro. Il punto di vista è geniale: invece di fare vedere un vecchio afflitto dalla demenza senile in maniera classica, pietosa ma spesso penosa, al limite della pornografia del dolore, qua il tutto è dal punto di vista del malato. Che a inizio film sente la porta di casa chiudersi, va a vedere e trova un tipo in salotto, seduto beato che legge il giornale….Scusi, ma lei chi è? Ulteriori domande chiariranno che costui è (forse) il marito della figlia, e che, pure, vive là. Ma è vero? Il protagonista perde colpi? Sono tutti d’accordo per farlo impazzire, invece? Parte insomma come un thriller, questo film, quasi, ma poi la magnifica sceneggiatura porterà a dubitare di tutto, pure della cronologia degli eventi, in una ricostruzione magistrale di una degenerazione.
Il vecchio in questione è Anthony Hopkins, e dire che è in stato stellare è come dire che poi arriva un ovvio Oscar al migliore attore. Si pensava andasse a Boseman, attore purtroppo venuto a mancare in precedenza, e si sa come a volte vanno le cose a Hollywood. Ma si vede che non se la sono sentita di ignorare la prova maiuscola di Hopkins, e hanno fatto bene. Anche la sceneggiatura (non originale) ha vinto la statuetta. Il film è costato pochissimo ed è andato bene al botteghino, anche se su cifre modeste. Ovviamente plauso generale della critica ma pure il grande pubblico è rimasto entusiasta. Film consigliatissimo, se temete sia un mattone o troppo lento, assolutamente no, un’oretta e mezza che vola, proprio un bel film da non perdere. Per me un 8 comodo, anche un 8,5.
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