Regia di Ulrich Thomsen vedi scheda film
Nel paesino americano di Gutterbee, abitato da soli yankee fieramente bianchi e cattolici, gli stranieri non sono ben visti. Quando Edward, proveniente dalla Germania, decide di aprire un ristorante di sole salsicce tedesche, rapidamente la tensione aumenta.
Seconda regia per Ulrich Thomsen, uno tra gli attori danesi più popolari della sua generazione, Gutterbee è una commedia sgangherata in odore di demenziale e dalla morale semplicistica e apertamente votata alla tolleranza e all'inclusività. Thomsen, qui anche sceneggiatore e montatore, ha scoperto la passione per la macchina da presa passata la cinquantina, ma sa indubbiamente ciò che vuole; la sua mano è discreta, ma la confezione del lavoro risulta un po' troppo patinata, virata quasi al piccolo schermo. Gutterbee, uscito sul mercato internazionale anche con il titolo di American sausage standoff, è un film leggerissimo fatto di personaggi stralunati e poche situazioni chiave, indubbiamente didascaliche; forse la scrittura risulta la parte più debole del lavoro, sebbene la trama si regga in qualche modo in piedi per quasi due ore, arrivando alla sua giusta conclusione. Nel cast primeggiano Ewen Bremner e Antony Starr (un po' fatuo), con parti centrali anche per Pia Mechler, W. Earl Brown, Chance Kelly e Clark Middleton. 3,5/10.
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