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Betrayed Cargo

Regia di Daniela Kay vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Betrayed Cargo

di undying
7 stelle

Undicesimo capitolo della misconosciuta serie lesbo denominata Bound Heat, girata direttamente in home video nella Repubblica Ceca, con attrici locali.

 

locandina

Betrayed Cargo (2013): locandina

 

Due sorelle, Joanna (Tess Lyndon) e Katty (Emma May), finiscono sotto le attenzioni di un gruppo di ragazze pronte ad approfittare delle loro grazie, educandole all'amore saffico per poi fare commercio dei loro corpi.

 

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"They have been betrayed, and now about to become human cargo": questa la tagline del film, che di fatto riassume e contiene l'intero senso della sceneggiatura. Due sorelle (lo scopriremo alla fine essere tali) finiscono per essere catturate da un gruppo di speculatrici, sadiche e lesbiche, che trafficano esseri umani. Dopo aver fatto presente che nessuno al mondo sarà preoccupato per la loro scomparsa, a Katty viene sinistramente sussurrato: "devi capire che non sei altro che un pezzo di carne ..." 

 

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Joanna e Katty, costrette in un luogo segreto, vengono trattate separatamente. Una bionda vestita in latex, assieme alla  "padrona", si occupa di educare alla sottomissione le due sorelle, mentre da una finestra che divide un soppalco una signora di mezza età, accompagnata da una cameriera, osserva le scene. Joanna viene legata nuda e frustata senza sosta, Katty immersa in una vasca e lavata profondamente per poi essere sottoposta ad un lungo e invadente massaggio con olio. Betrayed cargo è in sostanza un soft spinto (non mancano dettagli intimi e instancabili strofinamenti di culi invitanti e vagine semidivaricate), molto ben girato e con un finale piuttosto cattivo: si scopre infatti che la voyeur è una potenziale cliente, convinta a comprare entrambe le sorelle in forza delle loro grazie e della predisposizione alla schiavitù. Con le iniziali dell'acquirente marchiate sulle natiche tramite uno stampino elettrico, vengono quindi "imballate" in una cassa pronta per essere spedita, sul cui coperchio sta in bella evidenza la scritta: CAUTION - LIVE ANIMALS.

 

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Un piccolo gioiello dell'erotismo lesbico, fatto da -e destinato a- donne. Ma che inevitabilmente, data l'abbondanza di forme generosamente esposte (peraltro con inusuale eleganza), cattura anche l'attenzione del pubblico maschile. Al punto che diventa impossibile distogliere lo sguardo dallo schermo anche solo per un secondo, restando letteralmente incantati di fronte allo spettacolo estetico in atto. Praticamente un film muto, avvolgente anche sul piano sonoro grazie ad una romantica e delicata soundtrack che contrasta con il tema di fondo. Betrayed cargo è assimilabile, sotto metafora, ad una carica esplosiva che mai deflagra, dato che qui l'eros non si confonde mai con l'hard. Un insieme di coitus interruptus dunque, posizionati dalla regista saltuariamente con intelligenza al fine di mantenere in tensione (ma volendo anche in erezione) per ben 74 minuti di fila.

 

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Bound Heat: il piacere è femmina

Ma facciamo un passo indietro, per cercare di inquadrare questa meteora del cinema erotico che ovviamente non è stata tradotta in italiano (nonostante sia perfettamente comprensibile anche per chi l'inglese lo pratica raramente). Nel 2007 tale Lloyd A. Simandl, regista nato in Polonia ma residente in Canada, gira direttamente in video Mistress of soul, un erotico che mette assieme il tema lesbo con il bondage. La produzione opera nella Repubblica Ceca e questo, di fatto, sarà solo il primo titolo di un ciclo piuttosto "corposo" definito in seguito Bound Heat. La sostanza resta invariata per tutti gli esemplari dell'intero e corposo lotto: donne che praticano i più svariati amplessi, con tema centrale il bondage. Mai esplicitati come hard, curati nelle scenografie, filmati a Praga (con interni realizzati negli Studios Barrandov e North American Pictures), ispirati liberamente a tematiche del cinema fantasy ed horror degli anni '80: sono decine e decine i film della serie, che vedono alternarsi alla direzione il già citato Simandl e Daniela Kay (quest'ultima accreditata a volte come Daniella Kay). Le sceneggiature spesso sono solo un (debole) pretesto per dare campo alle macchine da presa dotate di sistemi ottici ad alta risoluzione, focalizzati sui corpi perfetti ed eccitanti delle attrici ceche. Attrici di una bellezza impressionante, lanciate senza freni in scene lesbiche e sadomaso.

 

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I teatri d'azione sono i più svariati: si va dall'antica Roma (Caligula's spawn e Slave tears of Rome), al futuro post atomico (Dakota bound, The slave huntress e Shackled bounty) dove la caccia alla donna è legalizzata; si passa da castelli gotici (Demon's claw), ad ambientazioni macabre dove agisce nientemeno che la contessa sanguinaria Erzsébet Báthory (Blood countess); e poi ancora: conventi medievali (Run with fear) che cedono il posto a contesti realistici di recenti drammi, tipo la guerra nei Balcani (On consignment 4). Quella della Boundheat è una vera e propria factory, che opera con il medesimo cast tecnico artistico. A seguito dell'inaspettata risposta positiva del pubblico, la produzione ha avviato un progetto parallelo con una serie ad episodi, rilasciati ciclicamente sul sito web BoundheatAfterDark. Betrayed cargo è l'undicesimo capitolo della saga, ma vanta il primato di essere stato girato in alta definizione.

 

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Citazione

Betrayed cargo presenta solo tre o quattro brevi momenti di dialogo, piazzati a metà tempo e sul finale. A maggior ragione acquistano maggior peso le parole, calcolate per incrementare lo stato di tensione erotica, connotandola di un risvolto minaccioso e sadico.

 

La perversa padrona palpeggia -sotto lo sguardo dell'acquirente- a lungo il corpo di Joanna, mentre questa è legata e nuda, pronunciando una frase intimidatoria: "Se fingi di godere o fallisci... ti mando in Marocco, in un bordello per beduini."

 

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"Come fiori schiacciati in una pagina del libro dell’universo… e se Dio ci avesse dimenticato così?" (Fabrizio Caramagna)

 

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F.P. 27/11/2019 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 74'46")

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