Regia di Heo In-Moo vedi scheda film
FLORENCE KOREAN FILM FEST
All'anziana ed un po' scorbutica Mal-soon la vita ormai tutta di routine nella propria decorosa casetta con giardino nella periferia popolare di Busan, viene sconvolta il giorno in cui alla porta si presenta una bimba, con un fagotto sulla schiena che contiene non tanto il proprio bagaglio, bensì una neonata, che la ragazzina indica come sorella, raccontando che la loro madre, una ribelle un po' strana, altri non era che la figlia della anziana donna, recentemente morta lasciando le due creature senza un futuro.
Insospettita, ma anche colta da un improvviso e ormai dato per estinto senso materno, la donna non può che accogliere le due bambine, iniziando a entrare in sintonia con la dolce e vitale sensibilità della piccola e sveglia ragazzina più grande, la graziosa e sveglia Gong-ju, impegnata anche a farsi accettare in quel quartiere dai suoi coetanei e dagli altri suoi nuovi vicini di quartiere.
Tutto bello, tutto carino, sentimenti a tutto spiano al servizio di una storia tutta melassa che trasforma la gradevolezza iniziale in un sempre più stucchevole concentrato di sdolcinatezze che finisce per rivelarsi piuttosto disturbante ed inverosimile, al servizio di una favoletta moderna che risulta difficilmente affrontabile da un pubblico adulto minimamente smaliziato.
L'opera terza del regista coreano Heo In-Moo possiede una certa grazia iniziale che pare sfuggire al controllo, trasformandosi in una colata di sentimentalismi difficili da sopportare.
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