Regia di Gerard Bush, Christopher Renz vedi scheda film
"Il passato non è mai morto. E non è nemmeno mai passato": didascalia iniziale che si pronuncia sul tema centrale di Antebellum, ovvero il razzismo. Purtroppo, soprattutto in America, attualmente vivace e prolificante.
Antebellum (2020): locandina
New Orleans, Louisiana.
In una piantagione di cotone, Eden (Janelle Monáe) vive in schiavitù assieme ad altri uomini e donne di colore. Un gruppo di fanatici razzisti gestisce i prigionieri con pugno di ferro, arrivando senza scrupoli ad uccidere chi si ribella o tenta la fuga.
Georgetown.
Veronika è un'affermata e ricca scrittrice, portavoce di minoranze e attiva in continue campagne (anche televisive) a favore della comunità nera. Una sera, dopo avere cenato con due amiche, viene rapita...
"The past is never dead. It's not even past..." (Didascalia iniziale)
Antebellum (2020): Kiersey Clemons
Premessa: Antebellum non è un film horror, nonostante il trailer, la locandina e il fatto che sia catalogato come tale. Rappresenta invece l'opera d'esordio drammatica di due autori (Gerard Bush e Christopher Renz) precedentemente impegnati nella realizzazione di videoclip musicali e corti di valenza etica e morale.
Due autori che trattano di un morbo incurabile, un male inestirpabile, un delirio onnipresente ovvero quella follia che risponde al nome di razzismo. Nulla di nuovo da un punto di vista narrativo, ma di sicuro di fondamentale importanza raccontare ancora, visto quello che - in America - attualmente accade nei confronti della comunità nera. Suddiviso in tre atti, Antebellum (etimologicamente: prima della guerra) è un'opera compiuta, un dramma dalle tinte forti in grado di sorprendere almeno in due o tre circostanze. Che svelare sarebbe un peccato. La struttura narrativa del film è certamente intrigante e tiene incollati allo schermo dall'inizio alla fine. Basterà qui sottolineare come la didascalia iniziale assuma pieno senso solo in conclusione, prima dei titoli di coda. Penalizzata dal Coronavirus, la distribuzione di Antebellum sta interessando mezzo mondo proprio in questi giorni. Molto ben interpretato e con una cinematografia esemplare (valga da esempio il lungo piano sequenza iniziale, accompagnato da una potente musica orchestrale), è il classico titolo che fa riflettere. Che ci ricorda come l'orrore, quello vero, sia sempre attuale. Ovvero come Hitler (e prima di lui l'assurda teoria della razza superiore) proprio come il passato, non è mai morto. Non è mai nemmeno - purtroppo - veramente passato...
Antebellum (2020): Janelle Monáe
Curiosità
La locandina è in forte debito con quella de Il silenzio degli innocenti (sotto)
"Siamo onde dello stesso mare,
foglie dello stesso albero,
fiori dello stesso giardino."
(Lucio Anneo Seneca)
F.P. 18/09/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 105'59")
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