Regia di John Maybury vedi scheda film
"Alla fine rimane un mucchio d’ossa e qualche dente". È uno dei tanti pensieri che accompagnano, fuori campo, la ricostruzione di un amore crudele, distruttivo, impastato di alcool, droghe, infelicità e masochismo. Quello tra Francis Bacon, vicinissimo alla fama definitiva, e George Dyer, un ladruncolo, caduto, un giorno, dal lucernario nello studio del pittore. Invece di derubarlo, Dyer finisce nel suo letto e diventerà il modello, l’ispiratore di quelle cicatrici del corpo e dell’anima che campeggiano inquietanti nelle tele di Bacon. Nel pittore e nella sua pittura vive una creatura mostruosa che divora sentimenti, affetti, corpi. È questo il vero scandalo che vuole mettere in scena Maybury, collaboratore di Jarman e pittore egli stesso. L’arte richiede un egoismo e una dedizione che escludono gli altri esseri umani. La creatività è un confine claustrofobico dove il tempo si ferma. La regia cede a qualche estetismo non necessario e insegue, con scrupolo, la percezione deformata della pittura di Bacon. Jacobi si impossessa del vero Bacon come un ultracorpo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta