Regia di John Bruno vedi scheda film
La visione di “Virus” è un’inesauribile esperienza di dèjà vu per gli amanti della fantascienza. È più facile stilare la lista dei film non inclusi in questo patchwork che non il contrario, perché da “Alien” fino a “Deep Rising” c’è veramente di tutto. Diretto dall’esordiente John Bruno, apprezzato tecnico di effetti speciali, “Virus” è ambientato sulla nave scientifica russa Volkov in navigazione nell’Oceano Pacifico. Una creatura aliena sottoforma di pura energia colpisce la stazione spaziale russa Mir mentre sta inviando alla nave delle informazioni. L’essere si introduce così nel computer di bordo e stermina l’equipaggio creando dei cyborg utlizzando corpi umani. Una nave americana in difficoltà per una tempesta raggiunge la Volkov, ma nessuno crede al racconto dell’unica sopravvissuta, fino a quando i mostri non iniziano l’attacco finale per l’eliminazione della razza umana, il “virus” dell’universo. Tratto da un mediocre comic book di Chuck Pfarrer, “Virus” non solo coinvolge grandi attori come Donald Sutherland e Jamie Lee Curtis in un naufragio di vaste proporzioni per l’assoluta mancanza di originalità, ma indispone anche per il datato ritratto riservato ai russi, infidi e guerrafondai come nel maccartismo.
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