Regia di Gérard Pirès vedi scheda film
Un poliziotto, Emilien, alle prese con un’indagine troppo complicata (sgominare una banda di tedeschi che, a bordo di scintillanti Mercedes, rapinano con estrema facilità una banca dopo l’altra) per le sue capacità e un tassista, Daniel, che sogna la Formula Uno, ma è costretto a fare pazzie al volante di una Peugeot. La sceneggiatura scritta con ammirevole dabbenaggine da Luc Besson, mentre aspettava notizie sulla sorte produttiva di “Il quinto elemento“, punta tutto sulle automobili. Carambole, inseguimenti, slalom, scontri, accelerazioni, frenate, cambi improvvisi di marcia sono i veri protagonisti di questo balletto meccanico in cui, tra l’altro, si ironizza sulla competizione tra due fabbriche e aziende molto popolari. Alla guida del film Besson ha chiamato Gérard Pirès, passato dal cinema alla pubblicità all’inizio degli anni Ottanta e regista di quattrocento spot pubblicitari. Le inquadrature delle carrozzerie sono molto curate, ma uno spot ha il vantaggio di risolversi in pochi e lesti secondi. Il film ha il freno a mano costantemente tirato.
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