Regia di James Merendino vedi scheda film
Due amici punk, le droghe e (affettuosamente) il resto. A Salt Lake City, capitale dello Utah, del basket professionistico e dei Mormoni, Steve e Bob sognano l’anarchia, frequentano feste in cui accade di tutto e di più, consumano acidi e alcool da far invidia a Robert Downey jr. e a Bukowsky. Poi Bob muore per un micidiale cocktail e il sogno svanisce. Si vede che Merendino parla di cose che ha vissuto: "Nel 1985 vivevo a Salt Lake City, avevo 14 anni, ero cattolico in uno stato di Mormoni ed ero già un diverso, un po’ fuori di testa. Mi annoiavo moltissimo ed ero un outsider. Cominciai ad ascoltare la musica punk perché mi attraeva, e diventare punk mi diede finalmente l’identità che cercavo". Il suo è il ritratto brutalmente tenero, senza moralismi e intinto nell’autoironia di un periodo che, come tutte le avanguardie che si rispettino, aveva ed ha il diritto alla sua dignità. Colonna sonora che divora il repertorio di gruppi quali gli Specials, gli Spandau Ballet e gli Stooges. "Il fatto è che non avevo bisogno di una ragazza, ma di una risposta" dice Stevo - fuori campo - alla vigilia della sua “redenzione”. James l’avrà trovata?
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