Trama
1978. Nella Milano dove Vallanzasca comanda la mala, Bravo vive la sua vita tra locali di lusso, discoteche e bische in compagnia dell'amico Daytona. Bravo si definisce un imprenditore e il suo settore sono le donne, dal momento che le "vende". Ma la vita di un venditore di donne, un magnaccia, non è facile: sarà sconvolta dall'arrivo di Carla, che risveglierà in lui sensazioni sopite da tempo. Una sola notte fuori da una bisca cambierà tutto. Non si tratterà però dell'inizio di una nuova vita ma l'inizio della fine.
Curiosità
LA PAROLA AL REGISTA
"È stata un'opportunità e un onore poter adattare Appunti di un venditore di donne dall'omonimo romanzo di Giorgio Faletti. Il libro costruiva una trama molto intricata, un congegno narrativo sofisticato dalla struttura, già di per sé, molto cinematografica. Il compito che mi sono assunto è stato quello di interpretare le atmosfere, attraverso una chiave che tenesse conto dell'immaginario a cui l'opera fa chiaramente riferimento, ovvero tutta la cinematografia degli anni '70, in cui Milano era una grande protagonista.
Con questo spirito, ho cercato di calarmi nei panni degli autori di quel decennio, chiedendomi come avrebbero raccontato questa storia, avendo però a disposizione le tecniche attuali.
Dal punto di vista del linguaggio filmico non è, quindi, una "via di mezzo" tra lo stile tipico di quegli anni e il moderno. Ho voluto evitare anche la riproposizione "vintage", puntando invece alla reinterpretazione delle ambientazioni del passato, attraverso uno sguardo più moderno.
Il mio obiettivo era quello di portare il mio narratore "indietro nel tempo". In questa operazione, la sfida più grande erano gli ambienti. Perché, purtroppo, Milano è cambiata moltissimo da quegli anni ma io, testardamente, ho deciso che era necessario muovere le camere senza porci limiti fisici, tipici di chi si accinge a ricostruire visivamente un racconto "d'epoca". Ho incoraggiato tutti ad operare come se ci trovassimo a girare davvero, fisicamente, nel 1979; consapevole che questa modalità avrebbe comportato un grande lavoro di post-produzione, per la ricostruzione dei fondi di una ormai modernissima città.
L'auspicio è che anche lo spettatore possa vivere questa sensazione di spostamento temporale e possa reimmergersi in quel clima di fine anni '70.
All'interno di questa ricostruzione storica si muovono numerosi personaggi e un protagonista, che già dalle pagine del romanzo di Faletti, risultava enigmatico e misteriosamente complicato.
Un protagonista al quale si aggancia saldamente il punto di vista del racconto e che, benché la storia ci offra, almeno in partenza, molte poche informazioni sul suo passato, doveva necessariamente ottenere la fiducia dello spettatore.
In questo senso, con Mario Sgueglia e con il resto del poderoso cast che ho avuto a disposizione, abbiamo lavorato alla ricerca di una sensazione di "verità" all'interno di una messa in scena che diventa, come le ambientazioni, stilizzata solo a tratti, solo in alcuni momenti più narrativi e cinematografici. Nel tentativo di creare una dinamica organica, tra plausibile e sospensione dell'incredulità. Alla ricerca di quella sorta di "realismo-epico" che mi appassiona da sempre".
Note
Tratto da Appunti di un venditore di donne di Giorgio Faletti.
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Commenti (9) vedi tutti
Guardatelo. Poi me lo spiegherete.
leggi la recensione completa di OsmantusPer gli amanti dei "Goofs" Bravi gli attori. Buona l'atmosfera, che si avvicina (senza mai raggiungerla) a quella dei "poliziotteschi" degli anni '70. Ma quanti errori!!!
leggi la recensione completa di H BakshiTrama anni '70 con un Protagonista scambiato per il Keanu Reeves italiano (!) ma non convince neanche il Film in sè : merita solo Miriam Dalmazio.voto.4.
commento di chribio1Un ottimo noir all'italiana, fedele al libro, vari colpi di scena tra criminalità e politica
leggi la recensione completa di giulmarNon condivido tanti giudizi negativi. Non ho letto il romanzo, ma il film, pur con una trama complicata, è a mio giudizio ben fatto, le interpretazioni discrete, il finale interessante e chiarificatore.
commento di paoscaCome rovinare un romanzo con un buon livello sia artistico che commerciale non privo di valori poetici e drammatici. Sceneggiatura e regia caotiche che non fanno chiarezza sulla storia di per se complicata. Attori che non sanno recitare e in più diretti male. Occasione mancata. I film italiani... son così.
commento di PrisDOttimo lavoro sulle ambientazioni e per tre quarti anche un bel nero accattivante. Nell'ultima parte invece tutto si aggroviglia in un mischione tra politica e colpi di scena a ripetizione che banalizzano tutta l'opera. Il romanzo di Faletti andava asciugato meglio perchè la trama così com'era non poteva essere resa adeguatamente al cinema.
commento di bombo1Non male la Milano descritta degli anni ottanta,ma forse (senza il forse)il regista doveva sforbiciare un po' il film in sede di montaggio...confusionario,nessuno gliela detto....glielo dico io!!
commento di ezioStrutturato abbastanza male con i dialoghi abbastanza incomprensibili. Insomma un film abbastanza mediocre in cui tutti fumano e non si capisce niente.
commento di gruvieraz