La recensione su Quarries

di undying

4 stelle

Survival movie con il classico gruppetto assediato (nel bel mezzo del nulla) da un gruppo di sadici assassini. Girato anonimamente, privo di effetti speciali e del tutto prevedebile, persino nel finale.

Per allontanarsi da un fidanzato violento, Kat (Nicole Marie Johnson) partecipa ad una spedizione nel deserto, destinata a donne dalle più svariate problematiche (lesbiche, tossicodipendenti, ecc.). Un incendio impone al gruppo, guidato da Jean (Sara Mornell), di affrontare un percorso alternativo e sconosciuto, che attraversa una zona off limits, facendole finire sotto le attenzioni di un gruppo di pericolosi e violenti psicopatici.

La guida delle ragazze parla di attraversare un deserto, ma di fatto il gruppo passa solo in un bosco che, guardacaso, è popolato dai soliti redneck. L'interesse per la storia è bruscamente azzerato sin dall'incipit, in perfetto spoiler, quando assistiamo ad una coppia di ecologisti che stanno censendo alcuni alberi, finendo dritti dritti sotto i colpi di fucile dei tre psicopatici, ovviamente dal grilletto facile. Un tranquillo week end di paura (1972), è sicuramente stato fonte di ispirazione per gli autori. Attratti da una sfilza di riconoscimenti che brillano sul lato destro del manifesto (due incredibili premi e diverse nominations per sceneggiatura, miglior attrice protagonista e colonna sonora), ci si pone ovviamente di fronte al film con un minimo di aspettativa. Purtroppo la scadente storia, opera di Nicole Marie Johnson (anche protagonista), e la scialba e inconcludente regia ne fanno un survival movie di pessima categoria. Oltre che dal citato film di Boorman, gli autori hanno banalmente tratto spunto dai tanti predecessori che hanno fatto del cecchinaggio il leit motiv del film. Aleggiano sulla sceneggiatura, infatti, gli influssi di El rey de la montaña (2007), At the end of the day (2010), A lonely place to die (2011), Carnage park e Killing ground (2016). Non è tanto la mancanza di originalità a rendere noioso il film, come dimostrano opere successive dal simile plot, ma molto più intriganti (Downrange, The maus e The ranger ad esempio), quanto la scelta di girare un thriller completamente privo di tensione e violenza.

A differenza di tutti gli altri titoli citati, sembra di trovarsi di fronte un prodotto degli anni '70, con l'aggravante però di essere stato girato (e anche interpretato) maluccio. Tutti i personaggi, nessuno escluso, sono molto mal tratteggiati psicologicamente e finiscono per fare (e dire) solo fesserie. In merito a quest'ultimo punto, dovrebbero istituire una legge destinata agli sceneggiatori, che imponga limiti all'(ab)uso del tremendo termine "Okay". Termine utilizzato centinaia di volte, proprio mentre la situazione volge al peggio. Nils Taylor è alla seconda prova di regia, dopo aver esordito nel 2015 con Lights, film di fantascienza stroncato un po' ovunque dai giudizi del pubblico. Per nulla migliore è questo Quarries, mediocre thriller molto contenuto sul versante degli effetti speciali, mai in grado di generare un minimo di apprensione per i protagonisti e -data la totale assenza di effetti splatter- adatto ad ogni tipo di pubblico.

Blooper

Come fatto notare sull'imdb, dal quale traduciamo letteralmente:

"Una ragazza del gruppo viene pugnalata allo stomaco e Kat, ex paramedico, chiede qualcosa per sollevarle i piedi. La pratica abituale del pronto soccorso consiste nell'elevare la ferita, idealmente sopra il cuore, per ridurre il sanguinamento. L'elevazione dei piedi restituirebbe il sangue all'addome, favorendo così l'emorragia."