Regia di Jeremy Sumrall vedi scheda film
Unica regia opera di un fan della serie Venerdì 13. Un prodotto inguardabile, che tuttavia ha trovato una duplice distribuzione a distanza di soli cinque anni. Realizzato infatti nel 2014 come The pick-axe murders part III: the final chapter (finto sequel di una serie inesistente), riappare -brutto tale e quale- come Pickaxe.
Nel 1982 un gruppo di ragazzi, in campeggio a Camp Araphao (!), località presso Woodland Hills, viene brutalmente massacrato da Alex Black, serial killer dalla faccia bendata e armato di piccone. Ucciso dallo sceriffo, Alex è stato sepolto in prossimità della casa di Adrienne, unica sopravvissuta al massacro. Nel 1988 una coppia si mette alla ricerca dell'amuleto appartenuto ad Alex Black. Una volta trovato, la ragazza uccide il compagno, celebrando un rito sanguinario d'evocazione che riesce a riportare in vita l'omicida. Quando sulle colline di Woodland Hills va in scena un concerto dei "Sacrilegious Desecration", Alex compie una strage, colpendo i partecipanti. A nulla servono gli interventi dello sceriffo Mathews (Michael Baldwin) e della superstite Adrienne.
Nel 2014 Jeremy Sumrall, evidentemente un cultore di Jason e della serie Venerdì 13, pensa di girare un film che possa, in qualche modo rievocare quel clima, celebrando in genere lo slasher anni '80. Fingendo esistere due prequel (di fatto mai girati) con un budget striminzito e la presenza nel cast di Michael Baldwin (il Mike della serie Phantasm) scrive e dirige The pick-axe murders part III: the final chapter. Lavoro che definire amatoriale è un eufemismo. Parlare di trama in questa circostanza diventa problematico, essendo il film infarcito più che altro di battute volgari e parolacce, dall'inizio alla fine. Le penose recitazioni vanno di pari passo con pochi e improvvisati effetti speciali e in genere, se si esclude il prologo con l'unica scena di nudo femminile interessante, quel che resta è un fastidioso turpiloquio privo di senso, lasciato defluire nei pessimi dialoghi messi in bocca agli antipatici e volgarissimi attori. Nonostante sia stato ampiamente stroncato dagli sfortunati che hanno avuto la possibilità di vederlo, nel mese di novembre 2019 ricompare, per essere nuovamente distribuito con artwork modificato, assieme al titolo (sintetizzato in Pickaxe).
"Solo due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana, e non sono sicuro della prima." (Albert Einstein)
F.P. 17/11/2019 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 76'54")
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