Regia di Mac Ahlberg vedi scheda film
Coinvolgente erotico svedese girato da un regista (e operatore alla macchina) ingiustamente poco conosciuto, nonostante la lunga militanza nel settore cinematografico. Eccezionale, per carica sensuale e spontaneità d'interpretazione, la bellissima protagonista (Marie Forså).
Jack Archer (Jack Frank), ufficiale d'ambasciata in servizio a Stoccolma, prova un'attrazione irresistibile per Flossie (Marie Forså), una graziosa ragazza che incontra quotidianamente per strada, mentre a sua volta viene sedotto da Eva (Kim Frank), una conoscente di Flossie. Quando Jack accetta l'invito a casa di Eva, con sorpresa scopre che la donna ospita Flossie e che, uscendo e lasciandoli soli con una scusa, sembra avere organizzato l'incontro. Flossie si lancia in effusioni amorose, dando corso ad un lungo e sensuale striptease, senza concedersi completamente. I due si raccontano quindi le loro precedenti esperienze sessuali: Jack durante una festa si è lasciato coinvolgere da tre donne fino a praticare con loro sesso e facendosi bendare (senza sapere d'essere di fronte a un pubblico), mentre Flossie -orfana e cresciuta in un collegio svizzero- è stata avviata all'erotismo dalla compagna Ylette (Anita Ericsson), finendo per innamorarsene. Eva in effetti ha un piano. Sotto mentite spoglie e con una parrucca, aveva già incontrato in passato Jack, quando è stata osservata da lui nel pieno di un rapporto lesbico. L'uomo le ha fatto scoprire il piacere di accoppiarsi con persone dell'altro sesso... e dovrebbe fare altrettanto con Flossie.
Personaggio molto interessante Mac Ahlberg (1931 - 2012), in prevalenza operatore alla macchina sin dal lontano 1950. E, in tale ruolo o come tecnico della fotografia, dagli anni '80 attivo in svariati set horror, molti dei quali targati Charles Band (solo per citare i più celebri: Hell night, Parasite, Ghoulies, Re-animator, Chi è sepolto in quella casa?, From beyond, Dolls, Prison, Ghost town, La casa 7, Meridian, Amore all'ultimo morso e alcuni film del ciclo Puppet Master). Ma la parentesi più interessante della sua carriera è proprio quella in veste di regista, che diventa significativa a cavallo degli anni '70 quando dirige Fanny Hill (1968), primo di una serie di titoli erotici di produzione svedese, al quale fanno seguito Take me, love me (1970, ispirato dalla novella Nana di Émile Zola), Around the World with Fanny Hill (1974) e Second coming of Eva (1974). Con questo La collegiale svedese Ahlberg, grazie alla complicità della bellissima e disinibita Marie Forså (eccezionalmente attraente nel successivo Butterfly erotica), trova il movente per addentrarsi in prossimità dell'hard, proponendo scene di membri maschili e fellatio appena accennate. L'esplicito si fa più spinto con il successivo Justine and Juliette (1975) per poi finire nell'hard vero e proprio, limitato a due soli titoli (Bel Ami l'impero del sesso e Molly primavera del sesso, 1977). Sono tutte produzioni svedesi, che vedono sul set la graziosa e brava Forså.
Autore poliedrico Ahlberg, spesso anche responsabile delle sceneggiature, come nel caso di questo interessante Flossie. Un film che presenta una mezz'ora iniziale da antologia dell'erotismo, grazie alla delicata interpretazione dei due affiatati interpreti. Ahlberg scrive una storia (forse) oggi banale, ma particolarmente efficace sul piano estetico, con il suo susseguirsi di momenti sessuali che scorrono avanti e indietro nella narrazione, mescolando il presente filmico con il passato di Flossie e Archer. Decisamente raffinato nei dialoghi, La collegiale svedese (manco dirlo, fissa dei titolisti italiani, infatti quando ancora collegiale Flossie viveva in Svizzera, anche se poi si è trasferita a Stoccolma) intriga per la notevole trovata di esporre, sottoforma di soliloquio, i pensieri del protagonista, manifestati anche quando fa sesso (durante la visione viene più volte alla mente, anche per il contenuto, il capolavoro di Radley Metzger: Therese and Isabelle).
Ottima pure la fotografia, con predominanza di toni accesi e colori caldi (rosso, arancione, giallo), in grado di valorizzare la particolare regia, sempre molto curata e con punti macchina significativamente voyeuristici (Ylette e Flossie che spiano dal soffitto una coppia fare sesso, Jack rinchiuso nell'armadio mentre Eva giace a letto con una sconosciuta). È un film del 1974, ma ancora oggi interessante sia per l'oggetto cinematografico in sé, sia per le figure citate: Mac Ahlberg e Marie Forså. Quest'ultima attrice (altrove anche di hard vero e proprio), dotata di un corpo perfetto e spesso ripreso nudo nella sua interezza, nonché di un viso incantevole, in particolare sembra non simulare affatto il piacere provato durante il rapporto sessuale, come darà evidente certezza in Butterfly erotica.
Citazioni
Il linguaggio esplicito del protagonista contribuisce a rendere più carico il già intenso contenuto erotico, che per quanto massicciamente presente, mai sconfina nella luce rossa. A seguire, alcune riflessioni di Jack mentre esplora il corpo di Flossie, espresse con voice over, mentre le stesse vengono raccontate, anche silenziosamente, per immagini.
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