Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Un Eastwood minore?Secondo me non proprio,diciamo un Eastwood che per parlare di un tema molto serio(la pena di morte)usa uno stile piu'spensierato del solito ,parla di un tema che negli Stati Uniti(a loro detta il Paese piu'civile del mondo)è oggetto di focosi dibattiti.Ne parla con disincanto,incarnando la figura di un reporter sui generis con due vizietti,le mogli degli altri e la bottiglia,che tuttavia non gli impediscono di rinsavire in tempo e riparare quello che sembrava irreparabile.Ora,la costruzione drammaturgica del film non sara'esente da pecche,tutto si risolve molto,troppo facilmente per poter essere preso sul serio,quindi come thriller dicamo che siamo lontani dall'optimum.Quello che vale in questo film sono soprattutto i duetti di Clint con James Woods,suo arcigno capo ma che ha tanto l'aria del compagno di merende,che culminano in un dialogo serrato e irresistibile che verteva sulla moglie di quest'ultimo(e quando Clint dice che è una gatta in calore c'è da credergli).Non attribuiamogli significati troppo seri ,è una specie di relax prima dell'esplosione dei capolavori....
ok
non male
la facia è sempre da bravo ragazzo...
eccellenti i duetti con Clint
meno serio del solito....
ritmo elevato
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