Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Il classico giornalista dal passato glorioso ormai caduto in disgrazia cerca di salvare un condannato a morte. Le singole parti funzionicchiano abbastanza ma vengono inseriti troppi elementi e si perde il focus della vicenda, in maniera molto più marcata del quasi coevo Mezzanotte nel giardino del bene e del male (che pure aveva questo problema): mezz'ora abbondante di film è mangiata dai problemi personali del protagonista annacquando la parte investigativa, che diventa così striminzita, superficiale e poco convincente, fino ad un finale frettolosissimo, con dinamiche adrenaliniche beceramente hollywoodiane, telefonate e dalla credibilità inesistente. E poi è uno di quei casi in cui Eastwood è completamente fuori parte: troppo anziano, troppo poco brillante, troppo ingessato (curiosamente lo avrei fatto scambiare di ruolo con James Woods).
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