Regia di Andy Wachowski, Larry Wachowski vedi scheda film
La fotografia verdognola è angosciosa, la macchina da presa non sta mai ferma, gli effetti speciali e il fragore del sonoro allettano ininterrottamente.
Hilary Putnam aveva immaginato che gli esseri umani fossero "cervelli in una vasca", convinti da un "genio ingannatore" di vivere interattivamente in un mondo costruito per loro da un computer. Su questa teoria, conficca le proprie radici la pellicola più bella di Andy e Larry Wachowski, che la metamorfosano in un'opprimente ipotesi fantascientifica di un futuro post-apocalittico, dove confluiscono Blade Runner e Terminator. Un brodo di giuggiole per ogni cinefilo degno di tal nome: la fotografia verdognola è angosciosa, la macchina da presa non sta mai ferma, gli effetti speciali e il fragore del sonoro allettano ininterrottamente (assolutamente meritati gli Oscar tecnici). L'elucubrazione ingloba temi di portata filosofica importante – che cosa significa "reale"? Davvero è meglio essere coscienti che ignoranti? – e ridimensiona gli stessi concetti di spazio, tempo e materia. Purtroppo alcuni segmenti sono sciupati da scarsa chiarezza o da una troppo palese artificiosità (difetti ancor più evidenti nei due seguiti a venire). Ma le prove degli attori sono monumentali: valenti Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss, entrambi canadesi, però il marmoreo Hugo Weaving e il magnanimo Laurence Fishburne sono da culto idolatrico. Indimenticabili la sfida tra Neo e Morpheus alle arti marziali, la concitatissima sparatoria e il duello finale col trionfo dell'amore.
Musica nervosa di Don Davis.
♥ OTTIMO film (8) — Bollino GIALLO
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