Regia di Andy Wachowski, Larry Wachowski vedi scheda film
Il dubbio di fondo che genera il film è un dubbio non solo legittimo, ma anche destabilizzante. L'uomo, per l'ennesima volta, si ritrova a dovere fare i conti con la propria esistenza: chi sono e perché esisto? Esiste Dio? Dio è Matrix, è un software, un programma scritto in codice binario che simula la realtà nella quale noi siamo solo dei disegni che si credono veri. E' Matrix a generare i nostri sensi, è Matrix che ci illude ed è la nostra mente, Matrix è la psiche e il cervello. Il deja-vu è un'imperfezione di Matrix, così come si dice che il deja-vu sia un piccolo collasso del cervello!
E quindi Matrix è la mente, è quello che non possiamo spiegare, l'impulso elettrico che genera il nostro corpo e che ci guida nella vita, nella dimensione reale, tra prospettive, spazi e profondità. Matrix è la matrice dell'uomo: l'intelligenza! Ecco perchè è destabilizzante pensare di potere essere delle macchine da liberare, che si trovano in un software di simulazione senza rendersi conto che la vita reale è immaginazione. Siamo noi o siamo una proiezione di noi stessi in una realtà virtuale? Non possiamo saperlo e questa fantascienza diventa destabilizzazione, sono sabbie mobili che ci catturano, che ci soffocano nella vertigine delle loro membra fagocitanti il nostro essere. E il dubbio, la verità che l'uomo da sempre cerca per un hacker si rivela tutto in codice. Così come quando Kneo all'improvviso vede il mondo in codice e capisce che può dominarlo e programmarlo semplicemente con la mente! Gli effetti speciali, il montaggio, tutto per me è passato in secondo piano e la ridondanza di certe tecniche mi ha solo sfiorato perchè il mio pensiero era diretto solo verso il senso ultimo delle cose. Da vedere, anche se non necessariamente per amarlo!
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