Regia di Andy Wachowski, Larry Wachowski vedi scheda film
«Il mondo è una mia rappresentazione». Così scriveva Schopenhauer nel 1819. Non poteva immaginare, l'ingenuo, che alla fine del XX secolo il mondo sarebbe diventato la rappresentazione erga omnes di una macchina, di un computer, denominato Matrix. Il quale utilizza questa rappresentazione del mondo non già quale velo di Maya per mascherare, agli occhi dell'uomo, il noùmeno, ma per nascondere un mondo distrutto da una sorta di apocalisse nucleare (almeno credo). E soprattutto questa Volontà schiavizza gli uomini mediante la sua imposta visione distorta della realtà, per vivere a loro spese, usando, appunto, gli esseri umani, come serbatoi di energia vitale. Detto questo - di riferimenti filosofici è pieno il film dei fratelli Wachowski -, la materia, anche seria, che costituisce il soggetto, è trattata secondo un'ottica da videogame (tra il gioco di ruolo e i combattimenti a colpi di kung-fu) che mi ha convinto abbastanza poco.
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