Regia di Kazuya Shiraishi vedi scheda film
FEFF 22
Una famiglia che gestisce una società di taxi. L'armonia è ricordo ormai lontano a causa dell'atteggiamento del padre, alcolizzato, manesco e violento, spesso preso a malmenare con violenza i tre ancor adolescenti figli della coppia.
In una sera piovosa la madre entra in casa tutta trafelata e piangente, e confessa ai figli increduli di aver appena investito scientemente suo marito e loro padre.
“L'ho fatto per voi. Ora sarete liberi e nessuno vi minaccerà più. Io vado a costituirmi”.
Quindici lunghi anni dopo, una donna anziana vestita come un'alpinista si presenta alla porta di casa, e agli occhi dei tre fratelli ormai cresciuti, si materializza la figura materna liberatrice, ma anche assassina, depositaria di una storia triste e tragica che i fratelli hanno sempre cercato di celare (uno di essi anche alla propria moglie), o di far decantare per assicurarsi un nuovo corso di vita finalmente distante da quell'ambiente malsano che l'aria di famiglia era diventata.
Diretto con un piglio bizzarro che, sia per tematica, che per stramberie di situazioni familiari, ricorda a tratti i disagi delle famiglie disfunzionali di alcuni film del grande Kore-eda, One night, che sta ad indicare la notte drammatica della svolta epocale e sacrificale, è un film diretto dal regista nipponico Kazuya Shiraishi in grado di affrontare con un piglio insolito una situazione drammatica che tende a volgere al melodramma, senza tuttavia mai farcisi inghiottire: il regista predilige la situazione grottesca ed una certo piglio ironico che giunge in soccorso evitando imbarazzanti sterzate sentimentali eccessivamente calcate e fuorvianti. E sapendo inoltrarsi in una definizione lucida e particolareggiata che riesce a rendere palpabile la situazione di imbarazzo e di difficoltà che pone i tre fratelli in una perenne sospensione, contribuendo a disegnare la fragilità emotiva alberga in ognuno di costoro.
Ne emergono singoli ritratti caratteriali piuttosto ben definiti, che disegnano personaggi divenuti adulti cercando di rimuovere o nascondere un segreto familiare che ha reso una madre assassina, ma anche angelo salvatore e sacrificale, costretta alla via del crimine e dell'omicidio, come una madre che ricorre ad ogni mezzo per la salvaguardia dei propri cari.
Il film si perde forse in eccessivi particolari e siparietti finali, con l'intervento di figure di contorno sin eccessivamente caricaturali, ma possiede certamente una sua dignità di fondo ed un suo modo bizzarro per rendere vitali e violentemente epidermici gli stati d'animo che muovono i nostri protagonisti in scelte difficili e drammatiche, ma talvolta pure buffe, intraprese tutte allo scopo di trovare una meritata tranquillità di vita, quella a cui ognuno merita in fondo di poter aspirare,
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