Regia di Ji-young Chung vedi scheda film
Dopo la parentesi a stelle e striscie con Bay torniamo in Oriente con un velocissimo "pensiero fugace" incentrato sul film d'apertura dell'ultimo Korea Film Fest.
Black Money, Chung Ji-young, Korea Film Fest 2020
Il maestro Chung Ji-Young dopo sei anni di riposo ritorna ad impugnare la macchina da presa con lo stesso spirito che lo contraddistingue da ormai trent'anni: combattere le ingiustizie attraverso il mezzo cinematografico.
Questa volta il suo focus di attenzione non riguarda le torture bestiali compiute durante la dittatura anni Ottanta bensì i magheggi sotto banco -e di fronte ad un bicchiere di liquore da 300 mila dollari- degli uomini dell'alta finanza, spietati avvoltoti senz'anima che si arricchiscono sulle spalle della povera gente.
Comunque Chung Ji-Young conosce perfettamente i meccanismi dell'industria locale e decide di proporci una vicenda abbastanza complessa [la Daehan Bank, valore di mercato 70 miliardi di dollari, nel 2011 è stata acquisita dal gruppo straniero Star Found per soli 1,7 miliardi di dollari] sotto forma di avvincente thriller politico-finanziario.
PS Cho Jin-Woong fantastico.
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