Regia di Claudio Bigagli vedi scheda film
Una scrittura e una sceneggiatura dello stesso Bigagli aiutato da Angela Scarparo,Fotografia di Scarnera tutto al superlativo, ed una prima regia senza gli errori e gli accoramenti della "prima" volta (peccato che poi per la seconda si sia fatto convincere in una operazione sbagliatissima!!).
Un tema che avvince subito e che ci trasporta dentro una storia con leggerezza ed ironia, ma anche molta poesia,quasi, naif.
Un'ambientazione non favolistica, ma disponibile ad una storia come questa.
La comminstione con il teatrino dei pupi e la vita reale è geniale, fino all'ultima immagine.
La simbologia della vista del mondo in bianco e nero da parte di Camillo (come un animale! allo stato puro), e poi dopo alla vista a colori ed alla paura di avvicinare un mondo che gli è estraneo e lo atterrisce, è bellessima , non mai fatto a tavolino, ma lo si segue in maniera naturale, e questo è cinema.
Un peccato veramente grave per il cinema italiano aver trascurato un 'opera come questa, prodotta anche da Lucky Red, in un contesto di cinema veramente povero ed insulso, nessun festival lo ha invitato e questo è ancora più grave; purtroppo è evidente quello che succede al cinema italiano ai festivals, vengono chiamate opere inefficaci e strombazzate ma, quasi, mai all'altezza di di un concorso, e magari vengono, inispiegabilmente (oppure spiegabilmente, e gli interessati lo sanno benissimo, compreso i critici che stanno in un silenzio scandaloso, su questo argomento!! per vegliare la morte del nostro cinema in un appoggio che sa di scandaloso!!) trascurati i prodotti migliori, che cadono vittime anche di una distribuzione in sala ed in Tv ( questo film non è stato neanche visto su Sky normale, ma su Cult, che meno male dalla parola stessa recupera certo cinema!!)....
Io parlo anche se non mi ascolta nessuno.. mi sento un po' un Camillo!!
Camillo figlio o nipote adottivo, che vive immerso in una fantasia o no, mediovale. La nonna prima di morire raccomadanda di portare il ragazzo nel bosco dove c'è un albero che lo porteràa alla normalità. Il nonno lo porterà... e dallora la vita prende un'altra dimensione, anche per tutti gli altri che lo circondano.
molto carina la musica ed accattivanete la musica di Battista Lena
Rcordiamo una delle rare partecipazioni cinematografiche di Bianca Toccafondi, grande attrice teatrale, morta da poco
Il Gino di Benvenuti ne Natale in casa Gori, nel suo eterno personaggio che lo ha sempre distinto ma che sa sempre arricchire in maniera inaspettata
Un caratterista favoloso che meriterebbe molto di più, oltre tutto ha un innato talento per determinati ruoli che arricchiscono il film o films a cui partecipa di non poco
Il nonno, questo attore napoletano che nella maturità non ha trascurato il cinema di un certo spessore, pur provenendo da un cinema a basso costo e basso livello degli anni '50.
Bravissimo nel ruolo sia nella prima parte che nella seconda, riesce a trasportarci dentro la storia e non era facile.
Un ottimo esordio senza complessi di questo bravo attore toscano, ricorda in certi tratti la scuola del miglior Benvenuti, ma poi si stacca in una tematica tutta sua, il regista non trascura l'attore e questa fa di questo film un vero gioiellino
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta