Regia di Jeff Wadlow vedi scheda film
Remake in chiave horror di una serie di successo, in onda dal 1977 al 1984. Deludente
Cinque vincitori di un singolare concorso, approdano con un idrovolante, in una meravigliosa isola tropicale, Taveuni, nelle Fiji. In un elegantissimo resort, li accoglie cordialmente il misterioso Mister Roarke, coadiuvato da alcuni assistenti, silenziosi ma efficienti e dalla sorridente segretaria Lucy. La peculiarità in questo luogo da favola è che vi è qualcosa di magico, che riesce a soddisfare qualsiasi desiderio dell’ospite, come la lampada di Aladino, qui però è concessa solo una fantasia da esaudire, una volta avviata non può essere interrotta, finché non raggiunge la sua conclusione naturale, dettaglio non da poco, come si capirà in seguito; si tenga a mente un vecchio aforisma: "stai attento a quello che desideri perché potrebbe avverarsi". Cosi JD e Brax due fratellastri molto legati, si ritrovano al centro di un rave-party a base di sesso e cocaina, in una villa fantasmagorica; Patrick ex poliziotto, corona il sogno di diventare un soldato dell'esercito statunitense, omaggiando suo padre morto eroicamente; Melanie si può prendere la sua rivalsa su Sloane, che la bullizzava negli anni delle superiori; la manager di successo Gwen, può accettare la proposta di matrimonio del suo fidanzato, all’epoca respinta al mittente. C’è però un rovescio della medaglia, i desideri avverati hanno un prezzo alto da pagare e procurano degli effetti collaterali a dir poco sgradevoli, in quanto a Roarke si guarda bene dall'intervenire, anche se le cose prendono una brutta piega e le fantasie concretizzandosi, si trasformano in incubi senza fine. Remake in chiave horror dell'omonima serie TV, di grande successo, intitolata in Italia Fantasilandia, creata da Gene Levin e andata in onda sulla ABC, per 152 episodi, dal 1977 al 1984. Lì il Mister Roarke di turno, alias Ricardo Montalbàn, si impegnava a realizzare i sogni nel cassetto dei suoi ospiti e bonariamente li soccorreva e li catechizzava, quando le loro fantasie degeneravano, in compagnia del suo piccolo assistente, Tattoo, il francese Hervé Villechaize: alto solo 1 metro e 19 centimetri, lo ricordiamo al cinema nel film “Agente 007 - L'uomo dalla pistola d'oro”, la sua storia personale ebbe un epilogo tragico. Nonostante in alcuni episodi ci fossero risvolti cupi e drammatici, la serie non aveva una matrice dark, che è invece presente in questa rilettura del vecchio “concept”, peraltro deludente, malgrado le buone premesse e un’idea potenzialmente intrigante;“script” evanescente e contorto. Bocciato senza appello
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta