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Soul

Regia di Pete Docter, Kemp Powers vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Soul

di Eziock
8 stelle

Soul, un'anima che ritrova la sua anima.

Joe Gardner, umile professore di musica nelle scuole medie, è nato per suonare il jazz. È un talentuoso pianista che pensa sempre e solo alla musica. Sogna di esibirsi con i grandi nomi del jazz e, dopo ben 20 anni di attesa, proprio nel giorno in cui ottiene la cattedra a tempo pieno nella scuola dove insegna, gli si presenta l'occasione di esibirsi con la nota jazzista Dorothea Williams la quale sentendolo suonare rimane colpita dal suo talento e lo ingaggia per la sera stessa. Al settimo cielo, Joe non sta più nella pelle nell'attesa dell'esibizione serale. Ma qualcosa sta per accadere. Nell'euforia del suo successo, Joe procede verso casa in modo sbadato e maldestro al punto di non accorgersi della presenza di un tombino aperto precipitandovi dentro e morendo sul colpo. Almeno così sembra perché da questo punto in poi il film prende una piega velatamente e, si può senz'altro dire, burlescamente mistica. Una divertente rappresentazione di un immaginario ante mondo, in cui Joe si ritrova dopo essersi sottratto all'altro mondo. Nell'ante mondo alle anime vengono attribuite la personalità prima che siano rispedite sulla terra per rinascere in qualche corpo terreno. Con la funzione di mentore, a Joe viene affidato il compito di assegnare una personalità a 22, un'anima che da centinaia di anni non riesce a rinascere sulla terra perché non trova un significato valido né uno scopo utile nella vita terrena. Tutto sembra avulso ed inappropriato nella testa di 22 e la presenza di Joe nelle vesti di mentore la rende curiosa ed a tratti affascinata dalla forza passionale che lui dimostra nel volere a tutti i costi riavere il suo corpo per potersi esibire la sera con Dorothea Williams nello spettacolo che per 20 anni ha atteso con ansia. Allegoricamente soul è il legame che esiste tra l'espressività musicale che il musicista manifesta attraverso lo strumento e la connessione interpersonale con il divino. Attraverso l'armonia e la combinazione dei suoni l'anima può raggiungere livelli di spiritualità che sfiorano il limite della medianità. Ma la genialità del film va oltre questo aspetto della musica soul-jazz indicando allo spettatore una via ancora più profonda e significativa rispetto alla pura e semplice ricerca della propria aspirazione nella vita terrena. Ad un certo punto Joe trova il modo di ritornare nel suo corpo terreno discendendo dall'ante mondo sulla terra ma trascinando inavvertitamente con se 22. Nell'entrare nel proprio corpo, Joe sbaglia clamorosamente bersaglio e si ritrova in quello di un gatto che stava accanto al suo il quale viene spropositatamente incarnato da 22. Attraverso questo stratagemma rappresentativo, che rende la pellicola divertente e spesso comica, i due protagonisti (Joe e 22), lui nel corpo del gatto e lei in quello di Joe, vivono esperienze tali che, alla fine capiscono il vero senso della vita. Ed è allora che Joe realizza che, seppure sia riuscito a raggiungere il suo tanto ambito obiettivo di potersi esibire nella massima espressione della sua amata musica soul-jazz, forse non era esattamente quello lo scopo della sua vita; non era la realizzazione di un futile obiettivo che rendeva un'anima pronta a vivere sulla terra ma la predisposizione e la prontezza di iniziare a vivere. E grazie alle esperienze vissute in corpi diversi, i due personaggi capiscono che lo scopo della vita terrena è ben altro che la affannosa ricerca continua del successo, della gloria e delle futilità mondane che non consolidano la robustezza dell'anima al punto che Joe, tornato dopo il suo momento di gloria terrena nell'ante mondo, ormai forgiato della superiorità dello spirito rispetto al corpo, regala a 22 la possibilità di vivere la propria vita terrena dopo secoli di incertezze e negazioni. Per questo sarà premiato e, imparata la lezione, farà un diverso uso della propria vita sulla terra. Anche questa volta Disney e Pixar hanno centrato il bersaglio regalando allo spettatore un'ora e mezza di sogno e realtà, di spiritualità e metafore, di purezza e cattiveria dove però la purezza e la bontà dell'anima prevalgono sulla cattiveria e sulla malvagità.

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