Regia di Emmanuelle Bercot vedi scheda film
74° FESTIVAL DI CANNES – HORS COMPETITION
Raramente i film sulla malattia terminale riescono ad evitare la trappola del ricatto sentimentale lacrimevole e retorico. Questo De Son Vivant di Emmanuelle Bercot con Benoit Magimel, Cécile de France e Catherine Deneuve non ci prova nemmeno ad evitarla, anzi ci si fionda entusiasticamente dentro, dispensando con pesantezza tutti i più triti cliché del genere.
Gli ultimi mesi di vita dell'insegnante di teatro Benjamin (Benoit Magimel), colpito da un incurabile tumore al pancreas, diventano un piagnucoloso inanellarsi, scandito da musiche enfatiche, di visite ospedaliere, addii mancati col figlio da tempo abbandonato, scenette dell'apprensiva madre (Deneuve) e paternali sull'accettazione dell'imminente dipartita del saggio oncologo dottor Eddé, mentre un'altra dottoressa (De France) dispensa sguardi languidi al moribondo.
Le ultime lezioni teatrali di Benjamin aggiungono, casomai ce ne fosse bisogno, ulteriore retorica, mette lasciano per lo meno perplessi le canzoncine intonate in coro da medici e infermieri al temine delle riunioni d'equipe (per carità sorvolo sull'anziano degente che accompagna con le maracas).
Il cast di bravi attori è sprecato per un film così vergognosamente ricattatorio , e quella che ha la peggio è Cecile De France buttata in un ruolo risibilmente insignificante.
Il peggiore di Cannes 2021: è solo il mio secondo giorno, ma prevedo sarà difficile scendere più in basso della Bercot.
Post scriptum del 15/07/21: mi sbagliavo, a far peggio c'è riuscita Julia Docournau con Titane.
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