Regia di Agnieszka Holland vedi scheda film
La vita tormentata, la passione e le doti che fecero del cecoslovacco Jan Mikolasek, erborista dalle capacità diagnostiche eccezionali, un vero e proprio punto di riferimento ed un enigma, sempre inequivocabilmente portato agli altari o tacciato di falso proselitismi utilizzando sistemi e metodi del tutto distanti dalla scienza e dalla medicina, e facendo di lui uno dei principali, pur se più ambigui ed umanamente sconcertanti omeopati della storia, attratto dalla scienza del popolo, dalle usanze del volgo in campo di guarigionio con sostanze naturali, e dotato di una sensibilità in grado di diagnosticare i problemi di salute al semplice sguardo delle urine.
Una figura colma di luci ed ombre, incapace realmente di amare, almeno finché la sua esistenza ed il suo lavoro non si incrociano con quelli di un aspirante aiuto, che si presenta nei panni di un affascinante giovanotto, in grado di sconvolgere per la prima volta e genuinamente i sentimenti e la sessualità dell'uomo, proteso da quel momento a far di tutto pur di averlo tutto per lui.
La valida regista polacca Agnieszka Holland, col suo stile narrativo semplice ma attanagliante, ne ripercorre la vita ed il percorso professionale, sviscerandone ambiguità, luci e le molte ombre che ne offuscano la figura, in un periodo fosco di un' Europa a cavallo tra due Guerre Mondiali devastanti, in una Mitteleuropa devastata da odio razziale e da una miseria che decimava prima ancora delle malattie.
La vita tutta protesa all'aiuto verso il prossimo, ma anche disposta a scendere a compromessi ed incapace di amare senza l'impeto da rettile di prendersi ciò che è proprio e fagocitarlo a danno degli altri, disegnano le luci ed ombre di una figura tutta contraddizioni e ambiguità, che l'attore Ivan Trojan riesce lodevolmente a far emergere durante il racconto, filmato con la calligrafica, lodevole precisione anche scenografica a cui la prolifica ed affidabile autrice di Europa Europa, Olivier Olivier, Poeti dall'inferno, The Spoor e tanti altri film, ci ha abituato da ormai oltre un trentennio di costante lavoro sui personaggi e sul contesto storico che li corconda.
Dalla Holland inutile aspettarsi sottigliezze narrative e raffinatezze tecniche di rappresentazione, così come novità stilistiche: l'autrice predilige una certa linearità di racconto che dà la precedenza alla presa emotiva, ma si riconduce anche stavolta ad un risultato efficace e solido, in grado di raffigurarci senza inutili didascalie un personaggio davvero complesso, indecifrabile, sintesi indistricabile di bene e male fusi in un corpo ed in una personalità di fatto fuori dal comune per sensibilità ed abilità pratiche e diagnostiche.
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