Regia di Yann Gozlan vedi scheda film
Diamo in pasto le nostre vite alla tecnologia. Proprio una bella scelta.
Ottimo questo film, dove la sicurezza degli aerei dovrebbe venire al primo posto, ma.... il mondo è fatto di interessi. Analizzare una scatola nera, come qualunque registrazione analogica o digitale, non è uno scherzo e qui il protagonista ci si immerge totalmente, con puntiglio, con rabbia, per orgoglio ma anche frustrazione, impazzisce quasi, sì, gli sembra proprio di aver sentito....ecco... forse qui....forse qua....torna indietro, ripeti questo pezzo dieci volte, venti volte, cento volte, rallenta, aumenta il tono, pulisci il fruscio.... no, no, ho sbagliato, rimettilo, fammi risentire da qui a qui. E magari anche noi, spettatori all'oscuro di tutto quello che si dovrebbe percepire, anche noi... ecco.... ci sembra di aver sentito qualcosa, parlare qualcuno, ma che dicono? Io ho sentito addirittura "bomba", qualcuno "Allah"? Possibile? Quanto ci confondono i fattori esterni, i dati che già abbiamo, o quelli che vorremmo trovare? Niente bomba, qui, niente di niente. Ma il puntiglio del tecnico che insiste, quello sì, sarà vincente. Belle le scene che si costruiscono nel suo cervello, sì, lui è lì, dentro quel maledetto aereo. E osserva, osserva chi sta davanti a lui, chi si alza, chi parla, chi dorme, qualcosa lì dentro è accaduto e ricostruire i fatti solo con le voci registrate e con le poche immagini scattate dagli smartphone dei passeggeri prima della tragedia è un'impresa titanica. E chi ha il compito di capirci qualcosa deve essere bravo. Molto bravo.
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Mi piace il tuo stile di scrittura scorrevole e chiaro
Ti ringrazio molto, Claudio. Buona serata.
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