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Nowhere Special - Una storia d'amore

Regia di Uberto Pasolini vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Nowhere Special - Una storia d'amore

di obyone
9 stelle

 

Daniel Lamont, James Norton

Nowhere Special - Una storia d'amore (2020): Daniel Lamont, James Norton

 

Venezia 77. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

Non ho mai fatto a botte in vita mia ma se il giorno della proiezione avessi avuto per le mani il regista Uberto Pasolini si sarebbe preso prima un attestato di stima e poi un paio di cazzotti, o magari una testata sul naso, stando ben attento alle sopracciglia e all'attaccatura dei capelli, come insegnatomi qualche giorno prima dal fanciullo di strada protagonista di "Sun Children". Pasolini mi ha lasciato un gran subbuglio e una notte di brutti sogni alle spalle. Sono grato della mascherina calcata fin sotto gli occhi. Se avessi potuto l'avrei tirata su, ancor di più, a nascondere le lacrime e la commozione e sono, oltremodo, felice di aver sentito, dietro di me e alla mia sinistra parecchi che tiravano su col naso. Eppure il regista italiano di "Machan" e "Still Life", nipote di Luchino Visconti e cugino alla larga di Pier Paolo, ha lavorato di sottrazione per tutta la durata del film con una regia asciutta ma vibrante, ed un protagonista ermetico e poco propenso ad esternare le proprie angosce di padre. Ma come potevo non immedesimarmi nel protagonista, John, un lavavetri irlandese con un bambino di quattro anni che deve cercare una famiglia per il figlio prima che il cancro se lo porti via? Io che ho un bambino di sei e prego tutte le sere di riuscire a portarlo all'età adulta pur godendo di buona salute? Prega anche John invocando la protezione dell'angelo della buonanotte affinché il piccolo Michael si addormenti tranquillo e possa svegliarsi felice al mattino. John non riesce più a farlo perché intorno a sé vede solo la morte, come un tizio che lo molesti in continuazione e non si sa cosa voglia e nemmeno perché lo faccia. Da padre posso dire che Pasolini ha scritto una sceneggiatura perfetta. Tutti gli atteggiamenti del piccolo Michael sono quelli del mio bimbo. Sovrapporre il suo dolce e malinconico visetto, contornato di capelli biondi, al volto del mio furbetto è stato automatico. È già passato un po' di tempo dalla proiezione in sala Volpi eppur mi sembra di essere nell'appartamento proletario di John. E sono io a leggere il libro della nanna, magari uno di quei raccontini ironici di Mario Ramos che piacciono tanto al mio bambino, diventati da mesi il nostro piccolo momento di felicità condivisa. Sono io a costringerlo, recalcitrante, a mettersi a dormire e sono io a redarguirlo mentre gioca col cibo a colazione. Mi sembra di vedere mio figlio che gioca col camion durante il bagnetto ed è sempre lui che si precipita nel letto a chiedere coccole e conforto dopo un incubo. Quando John rimprovera il piccolo Michael, che non vuol saperne di infilare il pigiama, c'è tutto l'amore di un padre che cerca di insegnare le regole al figlio anche se gli costa la fatica e il dolore di chi è segnato dal destino e preferirebbe godersi gli ultimi momenti anziché cercare conflitti.

James Norton, sempre pacato, è un uomo segnato dalla vita, fin dall'infanzia ma è capace di donare serenità aI piccolo Daniel Lamont diretto con straordinaria delicatezza da un Pasolini ispirato, invisibile, oserei dire, che segue il bimbo passo passo, mentre colora, corre, guarda il padre con l'aria implorante di chi non ne può più di conoscere "nuovi amici". Ma forse dovrei dire che è Daniel a guidare Pasolini con la meravigliosa spontaneità di un bambino di quattro anni che non recita per tutto il tempo ma si sottrae alla concentrazione del proprio ruolo per giocare o accennare una corsa imprevista. Pasolini lo lascia fare e si fa accompagnare dal piccolo, tutt'altro che intimidito dalle macchine da ripresa. La ricerca della famiglia "perfetta" a cui affidare il piccolo riempie il tempo della narrazione ma è solo il pretesto narrativo per raccontare la maturazione di John al quale non resta che prendere atto della situazione e fare il meglio possibile per il figlioletto al quale serve una cassetta di ricordi ed una famiglia affidabile che gli ricordi il suo papà e lo faccia crescere grande e forte nell'imperfezione del presente. Lo sguardo finale restituito al padre spalanca le finestre chiuse, riprese dal regista nella sequenza iniziale, su stanze piene di ricordi ed emozioni pronti a tracimare nel futuro di un giovane adulto che chiederà delle proprie origini. Benché Pasolini non abbia cercato l'effetto ricattatorio ed abbia privilegiato l'ironia per disinnescare il meccanismo melodrammatico si esce con il magone e con la consapevolezza del ritorno all'eccellenza di un autore assente alla regia da ben sette anni. Lucky Red non se l'è fatto scappare. Ora invochiamo la clemenza del virus.

 

James Norton, Daniel Lamont

Nowhere Special - Una storia d'amore (2020): James Norton, Daniel Lamont

 

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