Trama
John, un lavavetri di 35 anni, ha dedicato la sua esistenza alla crescita di Michael, il figlio di tre anni, da quando la madre del piccolo li ha abbandonati poco dopo il parto. Quando scopre di avere solo pochi mesi di vita davanti a sé, John cerca di trovare una nuova famiglia che possa accogliere Michael e proteggerlo dalla terribile realtà che lo aspetta. Ma come può stabilire cosa renda una famiglia perfetta o cosa sia meglio per Michael?
Approfondimento
NOWHERE SPECIAL: DA UNA STORIA VERA
Diretto e sceneggiato da Uberto Pasolini, Nowhere Special racconta la storia di John, un lavavetri di 35 anni che ha dedicato i suoi giorni a crescere Michael, il figlio di 4 anni, dopo che la madre del bambino li ha lasciato subito dopo il padre. Quando però gli vengono diagnosticati solo pochi mesi di vita, John cerca di trovare una famiglia perfetta che possa accogliere Michael, determinato com'è a proteggerlo dalla terribile realtà a cui andrà incontro. Sebbene inizialmente sia certo di ciò che vuole, pian piano John abbandona le sue prime convinzioni e viene sopraffatto dai dubbi. Come può giudicare una famiglia da un breve incontro? Conosce abbastanza bene Michael da fare una scelta simile per lui? Mentre fatica a trovare le risposte giuste per quello che è un compito quasi impossibile, John arriva ad accettare l'aiuto di Shona, una giovane assistente sociale, aprendosi a soluzioni che non avrebbe mai considerato. Sarà così che imparerà a mettere da parte la rabbia per l'ingiustizia del destino e condividerà con Michael la verità, seguendo l'istinto del figlioletto nel prendere la decisione più grande di tutta la loro vita.
Con la direzione della fotografia di Marius Panduru, le scenografie di Patrick Creighton, i costumi di Maggie Donnelly e le musiche di Andrew Simon McAllister, Nowhere Special è stato così presentato dal regista in occasione della partecipazione al Festival di Venezia nella sezione Orizzonti: "Ho voluto realizzare Nowhere Special non appena ho letto il caso di un padre che, malato terminale, tentava di trovare una nuova famiglia per il figlio prima di morire. Sebbene la situazione in cui si trovano i personaggi principali sia molto drammatica. ho scelto di avvicinarmi alla storia in maniere "leggera", cercando di evitare il melodramma e ogni sentimentalismo, come se fosse un film di Yasujiro Ozu o dei fratelli Dardenne. Questo tipo di approccio è visibile anche nello stile adottato per il film, diretto e libero da orpelli stilistici. Il lavoro con la macchina da presa di Panduru è stato pensato per essere fluido e non invadente, in grado - qualora lo ritenessimo appropriato - di riflettere anche il punto di vista del bambino".
"La sfida principale nel girare Nowhere Special - ha continuato Pasolini - è stata quella di lavorare con un bambino molto piccolo e di creare in scena una relazione padre-figlio credibile e commovente. Fortunatamente, il piccolo Daniel Lamont (che aveva 4 anni al momento delle riprese) ha rivelato u talento naturale incredibile mentre James Norton ha confermato di essere un attore molto generoso, dedicandosi ben prima delle riprese a creare un solido legame con il bambino. James ha saputo sostenere e guidare Daniel in quella che per ogni bambino sarebbe un'esperienza intensa e a volte sconcertante".
Il cast
A dirigere Nowhere Special è Uberto Pasolini, regista e sceneggiatore italiano. Nato nel 1957 a Roma, è attivo nel mondo della produzione cinematografica inglese dal 1983. Dopo dieci anni come assistente alla regia, line producer e vice presidente alla Columbia Pictures, ha deciso di diventare un produttore… Vedi tutto
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Commenti (6) vedi tutti
gli ultimi giorni di vita di un padre sfortunato. struggente.
commento di gherritCompostezza e serenità. Ma al minuto 90 scatta la lacrimuccia.
commento di moviemanUn ottimo film di un regista che, impegnato anche come produttore cinematografico, dirige opere con il contagocce ma difficilmente non colpisce con il suo stile asciutto ed efficace nel raccontare storie solo in apparenza minori nel rapporto costante tra vita e morte
leggi la recensione completa di galavernaFilm delicato e d'Attualità ovviamente riesce nel fare riflettere lo Spettatore e il tutto anche se tratto da una Storia vera,risulta Filmicamente importante e valido.voto.6.
commento di chribio1E' un buon film perchè riesce a non scadere nel melodramma sebbene appaiano tutti un po' troppo buoni eccetto la madre della quale solo si parla e naturalmente russa perchè, soprattutto quando ci sono di mezzo gli inglesi, la propaganda non si deve fermare mai. Incredibile la prova del piccolo Daniel Lamont.
commento di bombo1Uberto Pasolini si conferma un autore capace di gestire la complessità dei sentimenti agendo di sottrazione. Come già successo in "Still Life", riesce a generare empatia con la solitudine del protagonista senza mai apparire ricattatorio. In "Nowhere Special" ricalca non poco la poetica dei Dardenne, ma a modo suo, senza esagerare in rigore formale.
commento di Peppe Comune